Films ( 1987 – 2000 ): PELICANS + PIAZZA MAGGIORE + FLOATING LEAVES + WALKING BY (bn) + RED CURTAIN + BLUE HOUSE + BIG WHEEL + APPLE HARVEST + GIRLS + VOLIÈRE I+II + TOUR ST. JACQUES WITHOUT TITLE + ITALIAN WALL + WEYBRIDGE + FALLING WATER + LYING FLOWERS + FOUNTAINE MÉDICIS + FIREWORKS (bn) + MONA LISA (bn) + FOUNTAIN

Tutti i film sono a colori (salvo diversa indicazione) e muti.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il mio peso leggero, la mia cinepresa Super 8, è sempre con me. Quando incontro immagini e scene che mi colpiscono, posso reagire direttamente e con decisione al fascino di un luogo o di un evento, di una situazione o di una persona. Posso trasporre e condensare immediatamente sulla pellicola quello che vedo e percepisco, uniformando le immagini al sentimento prevalente nel momento della percezione.

I miei film crescono e vengono montati direttamente con la cinepresa, non in un secondo tempo alla moviola; tutte le mie decisioni sono immediate e vengono prese mentre giro. La loro forma temporale, il loro ritmo, è creato soltanto dall’interazione diretta con il mondo filmato, permettendo così a ogni soggetto di trovare espressione nello stile che gli è consono. Per esempio, un evento può essere filmato con uno stile documentario, con una singola ripresa continua come in Pfau (Pavone), oppure frammentato in singole immagini, accendendo e spegnendo la cinepresa mentre riprendo, come in Méchoui. Allo stesso modo, un soggetto immobile può trasformarsi in evento mobile grazie alla tecnica del passo uno, utilizzando 18 singoli fotogrammi al secondo come in Blaues Haus (Casa blu).

A seconda della necessità artistica, posso utilizzare i vari linguaggi visivi che la cinepresa mi permette di esprimere, e concentrarmi sull’unità dell’immagine, su un’idea o un’emozione nel momento stesso in cui cerco di dare alla mia percezione una forma visiva appropriata. Così i film divengono non soltanto una testimonianza di quanto avviene di fronte alla cinepresa, ma anche un mezzo per esprimere quanto avviene dietro di essa. E’ possibile sentire e vedere l’intenso scambio che avviene tra l’interpretazione e le scelte cinematografiche. La cinepresa è sempre tenuta a mano e la presenza dell’autore, mai nascosta, si fonde con l’energia del processo filmico.

Ogni film viene realizzato separatamente ed è considerato un’opera a sé stante. Per ogni proiezione effettuo una selezione e realizzo un programma. La composizione sequenziale dei film è parte integrante del mio lavoro. Ogni singolo film reagisce in modo diverso a seconda degli altri ai quali è unito. Le variazioni di composizione sottolineano diversi aspetti e qualità contenutistiche e formali in modo tale che un film acquista un significato specifico a seconda del contesto.

Helga Fanderl