FILM IS DEAD. LONG LIVE FILM!

Peter Flynn

F., M.: Peter Flynn. Int.: Geoffrey Curtis, Ray Faiola, Stu Fink, Bob Furmanek, Ira Gallen, Michael Lattavo, Stan Taffel (se stessi). Prod.: Peter Flynn. DCP. D.: 102’. Bn e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Film Is Dead. Long Live Film! esplora il mondo in via di estinzione del collezionismo privato di pellicole: un mondo ossessivo, segreto e spesso illecito, fatto di seminterrati pieni di bobine dimenticate e abitati da appassionati cinefili dediti al salvataggio e alla conservazione della pellicola fotochimica. Accusati di pirateria e perseguitati dall’FBI, i collezionisti di pellicole si sono a lungo nascosti nell’ombra.
Eppure i loro sforzi hanno garantito la sopravvivenza di moltissimi film che altrimenti sarebbero andati perduti per sempre. Gli archivi e gli studi cinematografici si rivolgono ora ai privati per recuperare i titoli perduti, e molti collezionisti hanno iniziato a restaurare e distribuire film autonomamente. Mentre sbiadisce il ricordo del formato analogico, agli abitanti del sottosuolo e ai contrabbandieri di un tempo viene finalmente riconosciuto il giusto merito.
Film Is Dead. Long Live Film! è un vivace a affettuoso omaggio al collezionista privato di film, una celebrazione della sottocultura feticista della cinefilia pre-video e un opportuno promemoria delle glorie del cinema analogico.
Ho insegnato cinematografia e storia del cinema a livello universitario per oltre venticinque anni e sono sempre stato affascinato dalle persone e dalle pratiche omesse o emarginate dalla storia ufficiale del cinema. La storia del cinema è molto più vasta, profonda e ricca di quanto si possa immaginare, e spesso è più che mai interessante, coinvolgente e rivelatrice quando viene osservata dai margini.
Il mio lavoro di documentarista è attratto dagli aspetti trascurati del nostro patrimonio cinematografico: dai pionieri dimenticati del muto; dalle generazioni di proiezionisti che hanno messo le immagini sui nostri schermi; e ora, con il mio ultimo progetto, dalla sottocultura ossessiva del collezionismo privato di pellicole. Con ogni progetto gli obiettivi sono rimasti gli stessi: ampliare la nostra comprensione di ciò che è il cinema e accrescere la nostra riconoscenza per tutti coloro che lo creano, lo condividono e lo conservano.

Peter Flynn

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