ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND

Michel Gondry

T. it.: Se mi lasci ti cancello. Sog.: Charlie Kaufman, Michel Gondry, Pierre Bismuth. Scen.: Charlie Kaufman. F.: Ellen Kuras. M.: Valdis Oskarsdottir. Scgf.: Dan Leigh. Mus.: Jon Brion. Int.: Jim Carrey (Joel Barish), Kate Winslet (Clementine Kruczynski), Kirsten Dunst (Mary), Elijah Wood (Patrick), Tom Wilkinson (dottor Mierzwiak), Mark Ruffalo (Stan), Thomas Jay Ryan (Frank), Jane Adams (Carrie). Prod.: Anthony Bregman e Steve Golin per Focus Features, Anonymous Content e This Is That. DCP. D.: 108’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Joel scopre che Clementine, dopo la fine della loro relazione, si è rivolta a una società che elimina porzioni selezionate di memoria per farsi cancellare tutti i ricordi che lo riguardano. Decide di sottoporsi al medesimo trattamento ma, durante l’operazione, si pente e cerca di nascondersi insieme a lei (al ricordo di lei) nei meandri della propria memoria per sottrarla alla cancellazione. Il tentativo fallisce ma i due sono destinati a incontrarsi una seconda prima volta. Questa la trama cronologicamente ordinata di Eternal Sunshine of the Spotless Mind, che non fa i conti però con il creatore di caleidoscopici calembour visivi Michel Gondry e con il tormentato labirinto di scrittura ideato da Charlie Kaufman. L’intreccio rompe ogni linearità, trasformando il racconto in un ingorgo temporale paradossale nel quale dimensione reale e mentale si mescolano e si confondono. Nel passaggio incessante da un ricordo all’altro, la memoria di Joel diviene uno spazio percorribile che assume le forme contorte e avvolgenti del tempo, che viola le leggi della fisica per adottare quelle fantastiche e impossibili del sogno. Il tutto reso con visionarie soluzioni di regia e scenografia, come l’impossibile contiguità tra ambienti distanti nel tempo e nello spazio, il vicolo ‘palindromo’ in cui Joel insegue Clementine, la sproporzione nelle dimensioni di corpi e decor. Eternal Sunshine è il film che massimamente suggella lo stato di crisi della memoria e la paura legata alla sua perdita di un certo cinema postmoderno. La memoria è rappresentata come uno spazio-tempo fluido in cui non vi è ordine né linearità, che non risponde a logiche di coerenza, dove vige la contraddizione e cade la legge per cui “nulla si crea e nulla si distrugge”. Eppure, nel film di Gondry il vero nucleo tematico non è tanto la cancellazione della memoria, ma la sua persistenza, con un’apertura potente al valore liberatorio dei mondi possibili e alla capacita umana di correggere i propri errori.

Alice Autelitano

Copia proveniente da

per concessione di Park Circus. Restaurato in 4K nel 2024 da Universal Pictures. Restauro supervisionato dalla direttrice della fotografia Ellen Kuras