EASY RIDER
Sog., Scen.: Peter Fonda, Dennis Hopper, Terry Southern. F.: Laszlo Kovacs. M.: Donn Cambern. Scgf.: Jerry Kay. Int.: Peter Fonda (Wyatt ‘Capitan America’), Dennis Hopper (Billy), Jack Nicholson (George Hanson), Antonio Mendoza (Jesus), Phil Spector (Connection), Mac Mashourian (guardia del corpo), Luana Anders (Lisa), Sabrina Scharf (Sarah), Luke Askew (hippy sull’autostrada), Warren Finnerty (il proprietario del ranch). Prod.: Peter Fonda per Raybert Productions, Inc., The Pando Company, Inc. DCP. D.: 95’. Col.
Scheda Film
Insieme all’altrettanto influente 2001: Odissea nello spazio, Easy Rider fu uno dei grandi ‘trip movies’ dei tardi anni Sessanta, rendendo la musica più espressiva dei dialoghi e scavando un solco generazionale che tagliava il pubblico in due. Come ha notato il critico J. Hoberman, il film “era più che altro alla moda” quando uscì “e quindi è diventato quasi subito datato”. Eppure probabilmente è proprio il suo invecchiare (diversamente dal caso di 2001) che costituisce gran parte del suo valore attuale, in quanto capsula del tempo che con la sua contrapposizione tra hippy e bifolchi evoca parallelismi con la contrapposizione attuale che vede da un lato i progressisti e le minoranze e dall’altro i trumpiani reazionari.
Benché Easy Rider, in conformità con i protocolli autoriali, sia principalmente associato al suo regista, co-protagonista e co-sceneggiatore Dennis Hopper, fu Peter Fonda (produttore e a sua volta co-protagonista e co-sceneggiatore) a far nascere il progetto lanciando l’idea di partenza: un western contemporaneo con le motociclette al posto dei cavalli e due eroi di nome Wyatt (Fonda) e Billy (Hopper), come Wyatt Earp e Billy the Kid, che dopo aver trasportato un carico di cocaina decidono di puntare verso est e di attraversare il paese per andare al Carnevale di New Orleans. E si potrebbe dire che fu Terry Southern, l’autore principale della sceneggiatura, a delineare la sostanza del personaggio di George che lanciò la carriera di Jack Nicholson, una figura a metà strada tra i buoni e i cattivi, fra Wyatt (relativamente cristiano) e Billy (relativamente pagano), un avvocato alcolizzato di provincia che si aggrega ai due prima di finire ammazzato dagli abitanti ostili.
Le scene del Carnevale, girate in 16mm e montate in maniera più discontinua a suggerire i trip lisergici dei personaggi, furono improvvisate, così come l’incontro al bar tra Wyatt, Billy, George e la gente del posto, che fu invitata a esprimersi liberamente. Questo, oltre alla vera assunzione di stupefacenti da parte del cast, trasmette un senso di autenticità documentaristica che permette di sorvolare sulle pretese metafisiche e sui privilegi degli eroi cowboy.
Jonathan Rosenbaum
Restaurato in 4K da Sony Pictures Entertainment in collaborazione con Cineteca di Bologna a partire dal negativo originale e dalle matrici di separazione in bianco e nero in 35mm. Restaurato presso i laboratori L’Immagine Ritrovata (scansione 4K e restauro digitale immagine), Chace Audio e Deluxe Audio (restauro sonoro a partire dal master 35mm originale a tre piste), e Roundabout Entertainment (color grading, conforming e produzione DCP)