Corto per corto

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PANDEMONIO di Valerio Spinelli

Per il videoclip di Pandemonio degli Zu, Valerio Spinelli trae ispirazione dal fenachistoscopio, dispositivo precinematografico inventato da Joseph Plateau negli anni Trenta del 1800. Attraverso l’animazione di semplici dischetti di feltro, l’autore dà vita ad una sorta di circo popolato da personaggi bizzarri e creature grottesche.

MERCURIO di Michele Bernardi
Realizzato mescolando disegno animato e rotoscopio, Mercurio è tratto da una storia vera. Negli anni dell’avvento del fascismo Mercurio, un ragazzo con la passione per la musica ed il ciclismo, presta il servizio di leva ma, dopo l’armistizio dell’8 settembre, viene imprigionato e decide di tentare la fuga.

DANDELION di Elisa Talentino
Elisa Talentino conferisce forma ad una danza antica che è anche rituale di corteggiamento in questo delicato cortometraggio in cui i corpi degli innamorati, si avvicinano, si sfiorano e si allontanano sulle note di una straordinaria colonna sonora composta da Julia Kent.

ARCO E FRECCE di Francesco Vecchi
Francesco Vecchi gioca con gli elementi tipici del noir. All’origine di questo rocambolesco thriller c’è un omicidio commesso in un luogo pubblico: il colpevole è noto fin da subito, ma una serie di eventi conduce lo spettatore a perdere le proprie certezze.

LA TESTA FRA LE NUVOLE di Roberto Catani
Menzione Speciale della giuria al festival d’animazione di Annecy. Catani racconta in disegno animato le angosce scolastiche di un bambino sognatore le cui “fughe” vengono interrotte bruscamente dalle minacce di un perfido e autoritario maestro.

SILENZIOSAMENTE di Alessia Travaglini 
Nato dall’idea di raccontare una generazione alle prese con i propri problemi di comunicazione, Silenziosamente è il racconto metaforico e surreale della difficoltà di una giovane donna a relazionarsi, con l’altro, con i media, con la società rumorosa.

PLANETS di Igor Imhoff 
Dall’idea di realizzare una versione grottesca del Piccolo Principe, Planets diventa il racconto simbolico di uno spaccato dell’universo, ispirato ai molteplici stati dell’essere di René Guénon, il controverso filosofo, esoterista e intellettuale francese attivo nella prima metà del XX secolo.

SONO UN POETA, CARA di Vincenzo Gioanola
Gioanola ha fatto del disegno diretto su pellicola la propria tecnica d’animazione prediletta. In Sono un poeta la vivacità dei colori ed il ritmo travolgente delle immagini si uniscono all’ironia del testo poetico recitato da Guido Catalano.

LO SPIRITO DELLA NOTTE di Manfredo Manfredi
“La notte è spesso intesa come un luogo altro dove la mente si avventura nell’approssimarsi del sogno o nella lucida speculazione intellettuale.” Per questo Manfredo Manfredi torna indietro con la memoria e riporta in vita ricordi e fantasie di notti insonni all’interno dei suoi atelier in Italia e in Africa.

MEMORIE DI ALBA di Andrea Martignoni, Maria Steinmetz
Il film prende le mosse da un racconto registrato che riporta alla Bologna degli Cinquanta, teatro della nascita della storia d’amore tra Alba e Pierino. Disegno animato, cut out animation (animazione di ritagli di carta) e stralci di filmati amatoriali si alternano armoniosamente in una “storia d’altri tempi, in cui emerge la nostalgia di un tempo passato pieno di disarmante felicità.”

LE NOZZE DI POLLICINO di Beatrice Pucci
Le nozze di Pollicino è un film realizzato in puppet animation (animazione di pupazzi) ed è tratto dalla fiaba popolare marchigiana Gallo Cristallo, contenuta nella raccolta Fiabe italiane di Italo Calvino.
Il cortometraggio è però solo il primo di una serie a cui l’autrice sta lavorando nell’ambito del progetto FLIP – Fronte Liberazione Immaginario Popolare. FLIP prevede la rielaborazione di alcune fiabe della tradizione popolare italiana in chiave contemporanea.

OSSA di Dario Imbrogno
Ossa è una riflessione sulla tecnica stessa con cui è realizzato, la stop motion: attraverso un gioco metacinematografico per cui entrano in campo la macchina da presa, il rig (sostegno utilizzato in animazione per sorreggere i personaggi), i faretti per l’illuminazione della scena e le mani dell’animatore, Imbrogno intende “destrutturare una semplice situazione, rompere una struttura”. La situazione di cui parla è la danza di una marionetta su un palcoscenico spoglio. 

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