Un collage di storie green

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Costruito come un puzzle o un collage di esperienze diverse in termini di latitudine e contesto sociale, il documentario ricompone un quadro organico fatto di storie di donne e uomini che attraverso il verde urbano hanno ridefinito la propria esistenza e ridisegnato il tessuto urbano (qui il trailer del film uscito nel 2013 in Dvd, nel catalogo Edizioni Cineteca di Bologna).

Nelle scelte stilistiche e registiche compiute dagli autori torna continuamente la tensione dialettica tra micro e macro, così il mondo naturale piccolissimo, ripreso da vicino e quindi ingrandito oltre misura, è giustapposto al gigantismo di grattacieli e architetture urbane che solo apparentemente sembrano dominare tutto il resto. È proprio negli interstizi delle città, infatti, che le azioni di “ritorno alla terra” trovano posto e si affermano come piccole grandi rivoluzioni.

Per creare questo collage i registi hanno fatto ricorso a tecniche e materiali differenti. Dalle interviste ai protagonisti al pedinamento nelle loro attività di orticoltura fino al ricorso a filmati d’archivio: documentari sociali italiani degli anni Sessanta, filmati di propaganda del Ministero dell’agricoltura degli Usa negli anni Cinquanta, e alcune immagini di repertorio provenienti da archivi privati. Ad interagire con le immagini intervengono poi l’inconfondibile chitarra di Massimo Zamboni, fondatore dei CCCP, e la voce fuori campo di Angela Baraldi che impreziosisce il film con tocco poetico. 

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