Kubrick, la Guerra fredda e l’incubo nucleare

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l film Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba si inserisce perfettamente nel suo tempo, ne racconta i timori e le ossessioni. Sono gli anni della paura dell’Atomica, della Guerra fredda che vede la contrapposizione politica, ideologica e militare delle due principali potenze vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica. Sono anni in cui ci si chiede non se ci sarà una guerra, ma quando sarà.

Per Kubrick stesso, l’imminenza di un conflitto nucleare è una minaccia reale di quegli anni.

Tra il 1961 e il 1964, anno d’uscita del film, l’America venne sconvolta da una serie di eventi che sembravano condurre a un inevitabile conflitto: l’invasione della baia dei Porci (1961), la crisi dei missili di Cuba (1962) e, infine, l’omicidio del Presidente John Fitzgerald Kennedy (1963) segnarono cesure profonde nella cultura e nella società americana. La guerra atomica, l’ossessione di un mondo devastato, è del resto un fil rouge che collega tra loro molti dei film degli anni Sessanta: in di Federico Fellini (1963), ad esempio, Guido, il personaggio interpretato da Marcello Mastroianni, vuole realizzare un film sulla fine del mondo. In Gli uccelli di Alfred Hitchcock (1963) il “pericolo che viene dal cielo” è una metafora chiara per gli spettatori dell’epoca.

Inoltre, la guerra, forma istituzionalizzata di violenza, è un tema che, declinato in maniera sempre diversa, attraversa tutta l’opera kubrickiana, da Fear and Desire a Full Metal Jacket passando per Orizzonti di Gloria.

Allo stesso modo, gli spartiacque della storia hanno sempre interessato il regista: che si tratti della Prima guerra mondiale (Orizzonti di Gloria), della crisi dell’Illuminismo (Barry Lindon) o della catastrofe nucleare imminente (Il dottor Stranamore), risulta chiara la fascinazione di Kubrick nei confronti di quei periodi storici in cui il mondo sembra crollare, e la volontà dei singoli individui sembra essere schiacciata dalla ineluttabilità degli eventi.

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