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28/06

Cinema Arlecchino > 18:40

Ritrovati&Documentari: Les Mistons/Bobita

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Sabato 28/06/2025
18:40

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LES MISTONS

Scheda Film

[gennaio 1958] Parigi, giovedì Caro vecchio Robert [Lachenay], […] presento Les Mistons, nella versione definitiva, martedì sera alle 18 agli Champs-Elysées. Spero che tu possa venire, porta pure chi vuoi; la sala è molto grande e preferirei che fosse piena, per avere un’atmosfera migliore. Rivette, Rohmer, Godard, Doniol, Bazin, ecc., amano smodatamente il film, in effetti piace di nuovo anche a me, quasi del tutto. La musica è stupenda, vedrai. Tra qualche giorno, il film sarà proiettato a Tours, fuori concorso, davanti a duemila persone. Ovviamente sono eccitatissimo, perché sta per suonare l’ora in cui saprò che partito prendere in un prossimo futuro: altri episodi, un gran film, o un bel tubo.

François Truffaut, Autoritratto, Einaudi, Torino 1989

 

Girato nel Sud, liberamente tratto da una novella letteraria compresa nella raccolta di Maurice Pons Virginales, e fin da allora prodotto dalla società ‘famigliare’ di Truffaut (Les Films du Carrosse) sotto la cui insegna apparirà la maggioranza delle sue opere, Les Mistons in poco più di un quarto d’ora rivela compiutamente il talento del cineasta. […] “Vi si beve come a una sorgente”, scriverà al giovane amico Henri-Pierre Roché, il vecchio autore di Jules e Jim. E anche Maurice Pons, il cui racconto il nuovo autore ha adattato alle proprie predilezioni, finirà per convincersi che il “tradimento”, effettuato per il passaggio dalla pagina allo schermo, era quello che ci voleva. È come se gli enfants terribles di Cocteau s’incontrassero e scontrassero con la sensualità emanante dalla natura dei Renoir padre e figlio. C’è già Truffaut nella “obiettività soggettiva” con cui guarda all’età difficile che questi manigoldi in mezzo al guado stanno attraversando, nella riprovazione per quel cinema francese che strumentalizza l’infanzia (il bersaglio è Cani perduti senza collare di Delannoy), oltre che nel senso di morte che pervade il finale.

Ugo Casiraghi, Vivement Truffaut!, a cura di Lorenzo Pellizzari, Lindau, Torino 2011

Cast and Credits

Sog.: da un racconto (1955) di Maurice Pons. Scen.: François Truffaut. F.: Jean Malige. M.: Cécile Decugis. Mus.: Maurice Leroux. Int.: Gérard Blein(Gérard), Bernadette Lafont (Bernadette), Michele François (narratore). Prod.: Les Films du Carrosse. DCP. D.: 18’. Bn.

BOBITA

Scheda Film

Ambientato sullo sfondo di Budapest, Bobita segue un ragazzino che salta la scuola e gironzola per le strade, trasformando la città nel suo parco giochi personale. Attraverso i suoi occhi l’ambiente urbano diventa un luogo di meraviglia: gli edifici imponenti, la rigida routine e le strade asfaltate assumono un carattere insieme grezzo e pittoresco. Per contrasto, il mondo dei grandi appare distante, privo di gioia e impenetrabile. Gli adulti che incontra sembrano consumati dai propri affanni, i loro gesti sono vuoti, la loro presenza è fugace. Mentre il ragazzino oscilla tra solitudine ed effimeri momenti di gioia, la sua quieta ribellione diventa il ritratto di una negligenza emotiva e di un anelito silenzioso. Questa sua ricerca confusa si trasforma in una rappresentazione delle complesse dinamiche dell’abbandono e della trascuratezza. Soprattutto quando i genitori divorziati mostrano scarso interesse e coinvolgimento emotivo, lasciando il figlio in uno stato di perenne ricerca di appartenenza.

Cast and Credits

T. int.: Topknot. Márta Mészáros, Tibor Szántó. F.: István Zöldi. M.: Zsuzsa Fazekas. Int.: Zoltán Zeitler, István Avar, Judit Meszléry, Gabi Pálfi, Tibor Orbán. Prod.: György Odze per Mafilm. DCP. D.: 21’. Bn.

IL PIANTO DELLE ZITELLE

Scheda Film

Considerato il primo esempio di documentario antropologico in Italia e per alcuni anticipatore del linguaggio neorealista, racconta il pellegrinaggio che le genti di Ciociaria e d’Abruzzo compiono ogni anno al Santuario della Santissima Trinità a Vallepietra, sul monte Autore, la domenica dopo la Pentecoste. Culmine della festa il cosiddetto ‘pianto delle zitelle’, il canto delle giovani ragazze non maritate del paese. È il primo dei due soli film girati da Giacomo Pozzi-Bellini, raffinato intellettuale affermatosi nel secondo dopoguerra soprattutto come fotografo d’arte e di reportage, che all’inizio degli anni Trenta era stato assunto alla Cinescome assistente del direttore Ludovico Toeplitz collaborando alla scrittura di alcune sceneggiature con Mario Soldati e con Alberto Moravia. Nonostante un premio alla Mostra del cinema di Venezia del 1939, il film fu pesantemente tagliato dalla censura fascista e ridotto a meno della metà della durata originale per via dell’immagine eccessivamente arcaica e crudamente realistica che restituiva dell’Italia contadina (“un corto anticonformista in cui il folklore assunse un deciso valore polemico” secondo Roberto Nepoti), lontana dai canoni imposti dal regime. Pozzi-Bellini, oggi riscoperto grazie alle ricerche della studiosa Elisabetta Giovagnoni, riuscì a salvare il lavoro originale depositando il negativo alla Cinémathèque française grazie all’aiuto dell’amico Henri Langlois. Vent’anni dopo Gian Vittorio Baldi ritornerà sugli stessi luoghi girando un corto con lo stesso titolo.

Cast and Credits

Scen.: Emilio Cecchi. F.: Angelo Jannarelli. Mus.: Luigi Colacchi. Prod.: Lumen Veritas S.A. DCP. D.: 19’. Bn

GHOST OF THE PAST

Scheda Film

Nel novembre 2021 sono stato invitato a presentare il mio lavoro al festival Histoires du Cinema a Tolosa. In quell’occasione, Francesca Bozzano, direttrice delle collezioni della Cinémathèque de Toulouse, mi ha proposto di visitare il loro centro di ricerca e conservazione a Balma. Mi ha scritto: “Ti piacerebbe dare un’occhiata alle immagini decomposte che conserviamo? Ho trovato alcune copie che potrebbero interessarti”. Tra i reperti che mi ha mostrato c’erano le bobine superstiti di Survivre (1924), diretto dall’artista Edouard Chimot. Ho realizzato un montaggio che sfrutta la decomposizione del nitrato visibile lungo tutta la pellicola. Nella mia rivisitazione del film, un funzionario addetto ai passaporti (Sylvio de Pedrelli) sogna una vecchia fiamma (Justine Johnson) che poi si presenta nel suo ufficio in compagnia di un altro. Grazie alla magia della disintegrazione del nitrato di cellulosa il nuovo compagno si dissolve temporaneamente e la coppia di un tempo si riunisce per una notte di festa.

Bill Morrison

Cast and Credits

Mus.: Bill Frisell. DCP. D.: 7’. Col (da un nitrato imbibito)

STUDIES IN DIAGNOSTIC CINEFLUOROGRAPHY

Scheda Film

James Sibley Watson vanta numerosi meriti che ne giustificano la fama. Nato in una famiglia facoltosa, divenne un generoso mecenate. Negli anni Venti del Novecento fu comproprietario e condirettore di una delle più importanti riviste letterarie moderniste, “The Dial”. Dopo aver acquistato una cinepresa 35mm per girare film amatoriali realizzò ben presto due opere fondamentali della cosiddetta prima avanguardia cinematografica americana, The Fall of the House of Usher (1928) e Lot in Sodom (1933), entrambi diretti insieme a Melville Webber. Nel tempo libero realizzò le riprese e occasionalmente curò la regia di film industriali di straordinaria bellezza e molto apprezzati dalla critica, come The Eyes of Science (1930) e Highlights and Shadows (1938). Laureato in medicina, negli anni Quaranta avviò una collaborazione con i radiologi dell’Università di Rochester e, per oltre vent’anni, si dedicò alla cinematografia a raggi X. Destinati esclusivamente alla ricerca, questi film erano a volte deliziosamente eccentrici. I ‘modelli’ di Watson suonavano strumenti musicali o si truccavano con cosmetici impenetrabili ai raggi X, trasformando uno scheletro in una donna affascinante. Di tanto in tanto il regista sperimentale prendeva il sopravvento sullo scienziato.

Peter Bagrov

Cast and Credits

F.: James Sibley Watson. Prod.: Department of Radiology, University of Rochester School of Medicine and Dentistry. DCP. D.: 6’. Bn.