LES MISÉRABLES – EP. 2
2° ep.: Cosette. Sog.: dal romanzo omonimo (1862) di Victor Hugo. Scen.: Henri Fescourt. F.: Georges Lafont, Karénine Mérobian, Raoul Aubourdier, Léon Donnot. M.: Jean-Louis Bouquet. Scgf.: Georges Quénu, Madame Castiaux. Int.: Gabriel Gabrio (Jean Valjean), Sandra Milowanoff (Fantine/Cosette), Jean Toulout (Javert), George Saillard (Thénardier), Renée Carl (signora Thénardier), Paul Jorge (monsignor Myriel), François Rozet (Marius), Andrée Rolane (Cosette bambina), Henri Maillard (Gillenormand), Nivette Saillard (Éponine). Prod.: Société des Cinéromans – Les Films de France. DCP. D.: 94’. Bn e Col. (imbibito)
Scheda Film
Dopo il 1925 il film realista semplice scomparve quasi completamente dalla programmazione cinematografica francese. Le trasposizioni di opere narrative ottocentesche continuarono a essere realizzate, naturalmente, ma ora assumevano una forma diversa. […] Diversi film, tuttavia, pur concepiti come produzioni su larga scala, tentarono di conservare un certo grado di semplicità e una certa attenzione ai paesaggi naturali e agli ambienti borghesi, proletari o contadini. Il più prestigioso tra questi fu il grande film della Cinéromans per la stagione 1925-1926, l’adattamento dei Miserabili realizzato da Henri Fescourt.
Inizialmente la Cinéromans voleva ridurre il romanzo di Victor Hugo a un unico film, come gli altri titoli della serie “Films de France”. Ma Fescourt, incaricato della regia, si batté tenacemente per far accettare la propria versione “in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente a un film completo.” […] A Fescourt fu concessa anche piena libertà nella scelta dell’ampio cast. L’unico problema si presentò quando scelse per il ruolo principale un attore piuttosto sconosciuto, Gabriel Gabrio. Gabrio si rivelò però essere un “eccellente contadino nell’animo”, scrisse Fescourt, “era Jean Valjean, Jean Valjean in tutto e per tutto… Victor Hugo ne sarebbe stato soddisfatto”. Alla fine la Cinéromans stanziò per il progetto la considerevole somma di sei milioni di franchi, che permise a Fescourt di girare gran parte del film in esterni. Dopo quattro mesi di riprese, tuttavia, l’improvviso fallimento della compagnia tedesca Westi provocò un drastico taglio dei finanziamenti. Per riuscire a completare il film la Cinéromans fu costretta a fare economie ovunque, ed è per questo, secondo Fescourt, che alcune sequenze delle ultime due parti risultano approssimative. “Centri urbani autentici e strade autentiche avrebbero dovuto fare da sfondo alle scene dei tumulti: li abbiamo ricostruiti in studio… Ecco perché il film presenta delle disparità”. La maggior parte del pubblico però sembrò non farci caso, perché il film ebbe un successo mondiale che superò ogni previsione e nel 1926 vinse la Medaglia d’oro degli Amis du Cinéma di “Cinémagazine”.
Richard Abel, French Cinema: The First Wave, 1915-1929. Princeton University Press, Princeton, 1984