Sab
22/06
Cinema Modernissimo > 16:15
SINFONIE IN NERO: I CORTI DI DUKE ELLINGTON
Jonathan Rosenbaum e Ehsan Khoshbakht
In sedici cortometraggi realizzati nell’arco di quasi un quarto di secolo (1929-1953), Duke Ellington e la sua Orchestra si esibiscono in varie ambientazioni, spesso con ballerini e cantanti, tra cui Billie Holiday in Symphony in Black: A Rhapsody of Negro Life. Quest’ultimo alterna liberamente immagini di Ellington da solo, assorto nella composizione, di Ellington in smoking che esegue una versione estesa della stessa composizione durante un concerto con la sua band, immagini artistiche di uomini impegnati in lavori pesanti, un sermone in chiesa senza parole, uno spettacolo in un locale notturno e perfino un breve segmento di storia in cui Holiday viene spinta a terra da un amante ingrato per poi cantare la propria infelicità – quasi una replica della cornice narrativa accordata a Bessie Smith nella sua sola apparizione su pellicola, sei anni prima.
In effetti, sebbene i piaceri che si possono trovare qui siano principalmente musicali, i pretesti narrativi delle esibizioni offrono uno sguardo affascinante sul modo in cui il jazz e i musicisti neri erano percepiti e sul comportamento che ci si aspettava da loro nei primi decenni del sonoro. Almeno metà dei film è composta da Soundies realizzati per i jukebox degli anni Quaranta che abbinavano suoni e immagini, ma anche questi si basano spesso su elementi narrativi: è il caso delle donne che assistono adoranti agli assoli di Ray Nance, Rex Stewart, Ben Webster e altri in una tavola calda dopo l’orario di chiusura in Jam Session (1942), o dei numeri spettacolari eseguiti dalle atletiche coppie che ballano il jitterbug in Hot Chocolate (Cottontail) dello stesso anno.
All’inizio e alla fine del programma sono messe in risalto diverse forme di creatività cinematografica. Black and Tan era diretto da Dudley Murphy, che aveva collaborato con Fernand Léger in Ballet mécanique (1924) e del quale adattò qui alcune immagini per rendere le allucinazioni di una ballerina (Fredi Washington) dal cuore debole; colpisce anche la protesta contro lo sfruttamento razziale, che controbilancia i pur presenti stereotipi razziali usati a fini comici. Le eleganti e inventive dissolvenze a tendina in A Bundle of Blues (1933) sono altrettanto straordinarie, e lo stesso può dirsi del montaggio pulsante di Daybreak Express (1953), dove D.A. Pennebaker, filmando in 16mm, viaggia sulla Third Avenue El – la sopraelevata di Manhattan da lungo tempo scomparsa – illustrandola e celebrandola sulle note trascinanti di un brano di Ellington.
Questa è solo una piccola anticipazione della varietà del programma, che comprende un Puppetoon di George Pal (Date with Duke), un’apparizione dei Delta Rhythm Boys in Symphony in Swing e un omaggio puramente visivo a Louis Armstrong nei tre minuti del segmento “History of Jazz” di Salute to Duke Ellington.
Jonathan Rosenbaum
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
BLACK AND TAN
Versione inglese
SYMPHONY IN BLACK: A RHAPSODY OF NEGRO LIFE
Versione ingelse
JAM SESSION
HOT CHOCOLATE (COTTONTAIL)
Versione inglese
I GOT IT BAD & THAT AIN’T GOOD
FLAMINGO
Versione inglese
DUKE ELLINGTON AND HIS ORCHESTRA
Versione inglese
SYMPHONY IN SWING
Versione inglese
SALUTE TO DUKE ELLINGTON
Versione inglese
CARAVAN
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