FOGO, L’ÎLE DE FEU

Sarah Maldoror

Scen.: Sarah Maldoror, François Maspéro. F.: Pierre Bouchacourt. M.: Salvatore Burgo. Mus.: José Pereira Cardozo. Prod.: Sarah Maldoror. DCP. D.: 33’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dopo aver filmato le lotte per l’indipendenza dell’Angola con Monangambé (1968) e Sambizanga (1972) e della Guinea-Bissau con Des fusils pour Banta (1971), Sarah Maldoror si reca nelle isole di Capo Verde (1979) e in Guinea-Bissau (1980) per filmare i primi anni di indipendenza.
In seguito al successo internazionale di Sambizanga, il primo film a far conoscere le lotte delle ex colonie portoghesi, all’indomani dell’indipendenza le autorità di Capo Verde e della Guinea-Bissau chiedono a Sarah Maldoror di realizzare un film.
Girando in occasione delle festività del carnevale e del 1° maggio, la regista si richiama al messaggio dell’amico e leader Amílcar Cabral – fondatore del Partito Africano per l’Indipendenza della Guinea e di Capo Verde – per il quale la cultura è espressione della storia, fondamento della liberazione e strumento di resistenza contro il dominio coloniale.
Girati prima del colpo di stato in Guinea-Bissau (novembre 1980) che pone fine al PAIGC (il Partito Africano per l’Indipendenza della Guinea e di Capo Verde), i film restano le ultime testimonianze dell’unione tra i due paesi. Durante le cerimonie del 1° maggio, filmate in Fogo, l’île de feu, si assiste al discorso del primo ministro di Capo Verde circondato dai leader della Guinea-Bissau, riuniti per celebrare Amílcar Cabral. Il commento di François Maspero ricorda la dimensione storica dell’arcipelago: da scalo per il commercio di schiavi a punto di sosta per i marinai che navigavano lungo quelle rotte, è oggi divenuta un’isola resa deserta dalla siccità, ma la cui popolazione organizza ogni anno un’insolita sfilata che unisce conquista e leggenda in una festa di luce.
Con Cap-Vert, un carnaval dans le Sahel e À Bissau, le carnaval Sarah Maldoror filma i preparativi della sfilata, la minuziosa fabbricazione delle maschere, la creatività dei costumi, indugia sui gesti e sui volti per rivelare l’immaginario rappresentato che è l’orgoglio di un intero popolo.
In questi tre film Sarah Maldoror intreccia cultura, tradizioni e politica, tra documentario e poesia, con esiti singolari. Mia sorella Henda e io abbiamo voluto restaurare questi tre film per presentarli insieme, nello stesso programma, come espressione della cultura che si fa forza liberatrice e come illustrazione del cinema poetico di nostra madre Sarah Maldoror.

Annouchka de Andrade

Copia proveniente da

Restaurati in 4K nel 2024 dal CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée a partire dal negativo originale camera e dalla banda magnetica 16mm.