IL TRAM Episodio di La porta sul buio

Sirio Bernadotte [Dario Argento]

Sog., Scen.: Dario Argento. F.: Elio Polacchi. M.: Amedeo Giomini. Scgf.:Dario Micheli. Mus.: Giorgio Gaslini. Int.: Enzo Cerusico (commissario Giordani), Paola Tedesco (Giulia), Pierluigi Aprà (Roberto Magli), Emilio Marchesini (Marco Roviti), Corrado Olmi (Morini), Fulvio Mingozzi (poliziotto). Prod.: Giuseppe Mangogna per SEDA Spettacoli S.p.A. per RAI Radio Televisione Italiana. DCP. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Negli anni Settanta, quando realizza per la Rai la miniserie composta da quattro episodi La porta sul buio, Dario Argento è attratto dalla possibilità (soprattutto tecnica) del mezzo, nonché dalla chance di arrivare, con  le sue creazioni e i suoi incubi, a un pubblico molto più vasto e popolare; dall’altra è condizionato da evidenti reticenze autocensorie e dalla sotterranea convinzione della inadeguatezza di un contenitore troppo familiare per la trasgressività e l’‘enormità’ dei cerimoniali delittuosi e delle allucinazioni mortuarie abituali nelle sue messe in scena. Il ‘controllo formale’ e tecnico sul prodotto è insomma subordinato, in questo caso, a un più forte controllo estetico e linguistico. I due episodi Testimone oculare e Il tram finiscono così per risultare forme divulgative […] delle ossessioni e delle tematiche contenute nell’iniziale trilogia ‘zoonomastica’; Argento si presenta di persona, appunto per ‘garantire’ la temperatura del prodotto, ancora una volta emulo di Hitchcock, e parla con tono pacato e quasi rassicurante di delitti incanalati nella normalità della vita quotidiana, nelle efficienti metropoli italiane […]. Non a caso ambedue gli episodi (il primo scritto e sceneggiato, il secondo anche diretto da Argento con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte) mostrano una decisa ‘normalizzazione’ delle pratiche e dei moventi del delitto. […]
Il tram è la storia di un innamorato geloso e respinto che vuole vendicarsi. Siamo ben distanti dalle alterazioni cromosomiche, dalle menti sconvolte, dalle perversioni sessuali che accompagnano gli assassini dei primi lungometraggi. […] In compenso Argento ripropone il proprio interesse per l’atto conoscitivo del guardare, nelle differenze e negli scarti, dietro le apparenze e dentro le immagini: soprattutto in Il tram, che nel commissario Giordani, interpretato con smagata ma solo apparente ingenuità da Enzo Cerusico, trova la figura più compiuta e ostinatamente ‘terrena’ di detective argentiano, è evidente l’ansia dell’iterazione meccanica, della ricostruzione per evincere il particolare rivelatore, sempre sfuggente.

Roberto Pugliese, Dario Argento, Il Castoro, Milano 2011

Copia proveniente da

Per concessione di RAI Teche. Restaurato in 4K da RAI Teche presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire da una copia positiva 16mm. Con il sostegno del Ministero della Cultura