GOYA
Sog.: dal romanzo omonimo (1951) di Lion Feuchtwanger. Scen.: Konrad Wolf, Angel Wagenstein. F.: Werner Bergmann, Konstantin Ryšov. M.: Aleksandra Borovskaja. Scgf.: Alfred Hirschmeier, Valerij Jurkevic. Mus.: Kara Karajev, Faradj Karajev, Paco Ibanez (Lieder der Rosario). Int.: Donatas Banionis (Francisco Goya), Olivera Vuco (duchessa d’Alba), Fred Düren (Esteve), Tatjana Lolowa (Regina Maria Luisa), Rolf Hoppe (Carlo IV), Mieczysław Voit (grande inquisitore), Ernst Busch (Jovellanos), Gustaw Holoubek (Bermudez), Wolfgang Kieling (Godoy). Prod.: DEFA-Studio für Spielfilme, Lenfilm. 35mm.
Scheda Film
Francisco de Goya Lucientes (1746- 1828) era pittore di corte di Carlo IV di Spagna. La sua arte gli portò prestigio e agiatezza; la sua fede nello Stato e nella Chiesa sembrava incrollabile. Amante della vita di corte, era attratto dalla Duchessa d’Alba, della quale tuttavia detestava i modi aristocratici e altezzosi. Goya era un figlio del popolo, sempre più lacerato tra lealtà al re e attaccamento alle proprie radici, finché gli orrori dell’Inquisizione non lo misero sulla “cattiva strada della conoscenza”. Goya illustra il rapporto dell’artista con la politica e il potere e allude alla lotta contro lo stato oppressore. Indubbiamente il film ricorre all’espediente della parabola storica per esplorare l’atteggiamento dello stesso Wolf nei confronti dell’arte e riflettere sul valore dell’estetica rispetto a questioni che esulano dall’arte, rigettando ogni tentativo di applicare un concetto d’arte ‘neutrale’ e atemporale, privo di significato o funzione politica. Più chiaramente che in altri film di Wolf traspare qui la convinzione che l’arte, senza la responsabilità politica di cambiare il mondo, non possa essere definita tale. L’idea di girare un film tratto dall’omonimo romanzo di Lion Feuchtwanger risaliva ai primi anni Sessanta, ma impedimenti di natura politica, legale, finanziaria e logistica ne tardarono la realizzazione. Questo progetto su vasta scala fu girato in coproduzione con Lenfilm su pellicola 70mm nell’arco di undici mesi con attori provenienti da otto paesi e una grande quantità di costumi e oggetti di scena. Le location comprendevano la Jugoslavia, la Bulgaria, la Crimea e il Caucaso; girare in Spagna non fu possibile a causa della dittatura franchista. Per interpretare il protagonista fu chiamato l’attore lituano Donatas Banionis, che nel 1972 avrebbe raggiunto la fama internazionale grazie al ruolo di Kris Kelvin in Solaris di Tarkovskij. Circa ottanta dipinti di Goya furono riprodotti nelle dimensioni originali da Alfred Born, che dirigeva il laboratorio di pittura della DEFA. Tutto questo fa di Goya una delle produzioni DEFA più elaborate di sempre.