SUSPENSE

Frank Tuttle

Sog., Scen.: Philip Yordan. F.: Karl Struss. M.: Richard V. Heermance. Scgf.: Frank Paul Sylos. Mus.: Daniele Amfitheatrof. Int.: Barry Sullivan (Joe Morgan), Belita (Roberta Elva), Albert Dekker (Frank Leonard), Bonita Granville (Ronnie), Eugene Pallette (Harry Wheeler), George E. Stone (Max), Edit Angold (Nora), Leon Belasco (Pierre Yasha). Prod.: Frank King, Maurice King for King Brothers Productions. DCP

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Lo spiantato Joe Morgan si sottrae a una vita di stenti trovando lavoro come venditore di noccioline in uno spettacolo di pattinaggio. Fa carriera rapidamente, fino a diventare il braccio destro dell’impresario Frank Leonard, e intreccia una relazione con sua moglie, Roberta. La sua interferenza nella vita della coppia conduce però a un rovescio di fortuna ancora più rapido. Sceneggiato da Philip Yordan, è stato definito un’inventiva variazione sul tema di Gilda. I due film uscirono a distanza di due mesi l’uno dall’altro, il che esclude possibili influenze. Mettendoli comunque a confronto, si osserva che il film di Tuttle sfrutta i lati più oscuri del suo protagonista, che diversamente da Glenn Ford in Gilda all’inizio è un simpatico pezzente e alla fine un assassino disperato. Simile è l’atmosfera erotica, quasi voyeuristica; la vetrata che dà sulla pista di pattinaggio sembra quasi uno schermo cinematografico da cui Frank osserva le sensuali esibizioni della moglie. Eseguite dalla pattinatrice olimpionica inglese Belita, le danze si fanno spesso orgiastiche (il titolo italiano del film è Orgasmo) e raggiungono il culmine con piroette così veloci da rendere indistinguibile il volto dell’attrice, trasformata in uno statuario corpo del desiderio. Suspense venne pubblicizzato come il “primo film da un milione di dollari” dei fratelli King, e il budget sostanzioso non si riflette tanto nella scelta degli attori quanto nella qualità visiva e soprattutto nelle scenografie di Frank Paul Sylos, che ben conosceva la pittura modernista europea. (Il Pan Pacific Auditorium di Los Angeles, con l’ausilio di un matte-shot, fa da location per la pista di ghiaccio). Il film gioca sulla percezione cinematografica: si apre con la scena di una donna che spara a un uomo a sangue freddo ma rivela in seguito che si è trattato di un’illusione, infrangendo le convenzioni del campo-controcampo. In questo modo si inganna continuamente lo spettatore, creando una sensazione d’incertezza, una tensione tra ciò che è mostrato e ciò che è celato. Non assistiamo a nessuna delle morti che avvengono nel film, tranne forse l’ultima. Tuttle costruisce un mondo costantemente minacciato da ciò che sta fuori dall’inquadratura, producendo una persistente sensazione di disagio.

Ehsan Khoshbakht

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

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