HELLO, SISTER! (WALKING DOWN BROADWAY)

Erich von Stroheim, Edwin Burke, Alfred Werker

Sog.: dalla pièce Walking Down Broadway (1931) di Dawn Powell. Scen.: Erich von Stroheim, Leonard Spigelgass, Edwin Burke. F.: James Wong Howe, Arthur Miller. M.: Frank E. Hull. Scgf.: William Darling. Mus.: Arthur Lange. Int.: James Dunn (Jimmy), ZaSu Pitts (Millie), Minna Gombell (Mona LaRue), Boots Mallory (Peggy), Terrance Ray (Mac), Will Stanton (Drunk), Henry Kolker (il vicepresidente della banca Jamieson Brewster), Walter Walker (Sedgwick). Prod.: Winfield R. Sheehan per Fox Film Corporation. DCP 4K. D.: 62’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1931 la Fox Film navigava in cattive acque quando il capo produzione Winfield Sheehan affidò a Erich von Stroheim, regista dalla notoria stravaganza, lo sviluppo di Walking Down Broadway, progetto tratto da un’opera teatrale di Dawn Powell mai messa in scena. Sheehan pensò forse di comprare il talento Stroheim a prezzo scontato dopo le ben note difficoltà di The Wedding March (1926) e di Queen Kelly (1928), offrendogli termini modesti per un contratto che avrebbe limitato la durata del film a 95 minuti. Imperterrito, Stroheim reclutò il giovane collaboratore Leonard Spigelgass per scrivere i dialoghi, e i due finirono per sottoporre, secondo il biografo di Stroheim Arthur Lenning, una prima stesura di novecento pagine. Ma Stroheim, desideroso di risalire la china, si sottomise alla disciplina degli studios e offrì una sceneggiatura di novantotto pagine che, dopo la solita maratona di riprese, girò rispettando tempi e budget. Purtroppo, a quanto pare, Stroheim fu vittima di una lotta di potere tra Sheehan e Sol Wurtzel, che supervisionava la produzione californiana degli studios. Wurtzel non gradiva i personaggi ‘realistici’ di Stroheim e impose tagli e il rifacimento di molte scene, che furono affidate ai registi Alfred Werker ed Edwin Burke.
Il film uscì poi con il titolo di Hello, Sister!, una durata insolitamente breve (62 minuti) e senza un regista accreditato. Non si sa quanto del materiale rimasto possa essere attribuito a Stroheim (le stime variano dal 25 al 75 per cento) anche se colpisce quanto il film rifletta la sensibilità del regista malgrado le mutilazioni. Implacabilmente sordido nonostante i tentativi di Wurtzel di alleggerirne il tono, Hello, Sister! ricorda spesso Rapacità con la sua storia intensamente naturalistica di una giovane coppia idealista (James Dunn e l’esordiente Boots Mallory) il cui amore viene compromesso dall’invidia (la pettegola e gelosa migliore amica della protagonista, interpretata da ZaSu Pitts), dalla lussuria (il compagno di stanza del protagonista, un aspirante stupratore interpretato da Terrance Ray) e dalla cupidigia (Minna Gombell nel ruolo della ‘modella’ che vive al piano di sopra).

Dave Kehr

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus.
Restaurato nel 2019 in 4K da 20th Century Fox in collaborazione con MoMA – The Museum of Modern Art presso il laboratorio Cineric and Audio Mechanics a partire da copie nitrato (e, per Quick Millions, da un controtipo positivo) conservate presso MoMA.