ARABESKEBI PIROSMANIS TEMAZE

Sergei Parajanov

Scen: Kora Tsereteli. F.: Nodar Paliashvili. M.: M. Ponomarenko. Int.: Lika Kavzharadze, Lela Alibegashvili. Prod.: Qronikalur-Dokumenturi Pilmebis Studia. DCP. D.: 20’. Col.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel documentario stilisticamente più peculiare della rassegna, Parajanov rende omaggio all’artista georgiano Niko Pirosmani (1862-1918), un sant’uomo che dipinse re, plebei e animali con uno stile apparentemente infantile che appare ai nostri occhi modernissimo. Parajanov organizza liberamente i dipinti attorno a soggetti e persone, cogliendo la natura malinconica e metafisica dell’opera di Pirosmani, che si sottrae alle regole della prospettiva in maniera stilisticamente affine ai quadri ieratici che scandiscono i film di Parajanov. Usando la tecnica narrativa dei trovatori-cantastorie delle case da tè, che è caratteristica di quella regione e alla quale ricorreranno anche altri maestri come Abbas Kiarostami, Parajanov impiega il suono extradiegetico per infondere vita a immagini statiche. Entriamo in uno studio fotografico di inizio Novecento, dove modelli dai volti bianchi come il gesso posano davanti alla macchina da presa. Parajanov allude al cinema quale riproduzione meccanica delle opere d’arte mostrate; in sottofondo, il suono di una pianola. Nell’ultima scena, con i binari del dolly visibili all’interno dell’inquadratura, la macchina da presa avanza ed esce all’aperto, superando lo spazio monodimensionale per entrare nella Georgia del presente. Il suono di un duduk, probabilmente lo strumento più triste del mondo, accompagna un finale di ineffabile bellezza.

Ehsan Khoshbakht

Copia proveniente da

per concessione di Georgian Studio of Popular Science & Documentary Films Mematiane.
Restaurato in 4K nel 2018 da Central Archive of Audio-Visual Documents of the National Archives of Georgia a partire da una copia 35mm da proiezione, un doppio negativo e il negativo ottico