LA SOMBRA DEL CAUDILLO

Julio Bracho

Sog.: dal romanzo omonimo di Martín Luis Guzmán. Scen.: Julio Bracho, Jesús Cárdenas. F.: Agustín Jiménez. M.: Jorge Bustos. Scgf.: Jorge Fernández. Mus.: Raúl Lavista. Int.: Tito Junco (generale Ignacio Aguirre), Roberto Cañedo (presidente della Camera dei Deputati), Tito Novaro (deputato), Miguel Ángel Ferriz (il Caudillo), Ignacio López Tarso (generale Hilario Jiménez), Carlos López Moctezuma (deputato Emilio Olivier Fernández), Victoria Manuel Mendoza (generale Elizondo). Prod.: Sindicato de Trabajadores de la Producción Cinematográfica (STPC). DCP. D.: 121’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

È giusto dire che Julio Bracho fu uno dei più prolifici e importanti registi dell’Epoca d’Oro del cinema messicano (tra il 1949 e il 1959 girò in media due film all’anno), ma va anche osservato che La sombra del caudillo è un’opera relativamente insolita rispetto alla produzione del regista. Tratto dal romanzo dell’autore messicano Martín Luis Guzman e ispirato alla storia vera dell’assassinio del generale Francisco Serrano, candidato alla presidenza del paese, il film – un progetto cui Bracho aveva lavorato per molti anni – è un thriller politico che si addentra nelle complicate manovre interne al Partito Rivoluzionario Istituzionale messicano*. Influenzato anch’esso dall’espressionismo e splendidamente fotografato da Agustín Jimenez, La sombra del caudillo sfidava esplicitamente le corrotte strutture autoritarie che Bracho osservava nella politica messicana quarant’anni dopo la fine della Rivoluzione.
Benché avesse inizialmente superato la censura e fosse stato proiettato al Festival di Karlovy Vary, il film fu in seguito ritirato dai circuiti internazionali dall’esercito messicano che mise al bando per trent’anni l’‘opera maledetta’. Quello della La sombra del caudillo resta uno dei più noti casi di censura del cinema messicano, e gli effetti si fanno sentire ancora oggi: dato che tra il 1960 e il 1990 il film fu proiettato solo di nascosto, i negativi originali non sono mai stati trovati. Le sole copie digitali disponibili provenivano da negativi 16mm e 35mm pesantemente danneggiati, ed esistono grazie all’impegno congiunto di Cineteca Nacional, Filmoteca de la UNAM e Sindacato messicano dei lavoratori della produzione cinematografica.

*Il Partito repubblicano istituzionale fu fondato nel 1929 con il nome di Partito nazionale rivoluzionario per istituzionalizzare gli accordi politici firmati dopo la Rivoluzione. Tra il 1929 e il 1994 il PRI vinse tutte le elezioni presidenziali conservando il potere per 71 anni senza interruzioni, ma era accusato di corruzione.

Daniela Michel e Chlöe Roddick

Copia proveniente da

Digitalizzato in 2K da Cineteca Nacional México presso Laboratorio de Restauración Digital, a partire da un controtipo 35mm su supporto acetato e un controtipo 16mm su supporto acetato. Il film è stato censurato per trent'anni, i negativi originali non sono mai stati ritrovati. I controtipi erano in un considerevole stato di deterioramento