PAPARAZZI

Jacques Rozier

Scen., M.: Jacques Rozier. F.: Maurice Perrimond. Mus.: Antoine Duhamel. Int.: Brigitte Bardot, Jean-Luc Godard, Michel Piccoli, Fritz Lang, Jack Palance, Giorgia Moll (se stessi), Michel Piccoli, Jean Lescot et Davide Tonelli (voci narranti). Prod.: Films du Colisée. DCP. D.: 18’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Jacques Rozier gira Paparazzi nel 1963, a Capri, a margine della lavorazione del film di Jean-Luc Godard Il disprezzo. Godard aveva conosciuto Rozier scoprendo nel 1958 il suo Blue Jeans. Nel frattempo Rozier ha realizzato Adieu Philippine (Desideri nel sole, 1962), e l’amicizia tra i due, nonché il loro comune coinvolgimento nella nouvelle vague, incoraggiano Rozier a proporsi a Godard come autore del making del suo film. Il disprezzo è un film particolarmente atteso: vi s’incontrano due figure opposte del cinema, la star incontestata del cinema francese del momento e il giovane cineasta della nouvelle vague. Rozier scopre la quantità di fotografi che inseguono la star, e che, da quando Fellini li ha battezzati così, si chiamano paparazzi, termine sconosciuto in Francia.

Sulla base di una ricostruzione documentaria (il film comincia con l’incontro a Capri tra Brigitte Bardot e Jean-Luc Godard), Rozier propone senza indugi, in modo originale e calcolato insieme, grazie a un gioco di campi e controcampi, un dialogo tra B.B. e tre paparazzi. Con una regia e un montaggio particolarmente dinamico, che danno al film un carattere di modernità sempre attuale. E una colonna sonora che fa vivacemente la sua parte: rumori e parole che si accavallano in piena libertà. Mentre la musica dà ritmo e cadenza alle inquadrature. Il ritmo sostenuto del film accompagna la tensione tra paparazzi e troupe. Rozier è divertito da questo clima nervoso, al quale dà un’impronta estrosa e burlesca, una tonalità che ritroveremo nella maggioranza dei suoi film.

Come Renoir e Vigo, Rozier è un cineasta libero. Osserva costantemente con sguardo distaccato e divertito il mondo che va scoprendo, e che traduce in immagini con la sua poesia e con la complicità di personaggi carismatici o pittoreschi.

Hervé Pichard

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Copia proveniente da

Per concessione di Extérieur Nuit. Restaurato in 2K e digitalizzato in 4K nel 2017 da Cinémathèque française e Jacques Rozier, in collaborazione con CNC, Archives audiovisuelles de Monaco, La Cinémathèque suisse, Extérieur Nuit presso il laboratorio Hiventy.