I VALDESI. UN POPOLO DI MARTIRI

Nino Martinego

Sog., Scen.: Paolo Bosio. F.: Alfredo Lenci. Prod.: Bob Films, Roma ·DCP. D: 52’. Col. Da originale imbibito e virato.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1924 il pastore valdese Paolo Bosio commissiona a Nino Martinengo un film che possa servire a diffondere la storia della chiesa valdese attraverso il moderno mezzo cinematografico. Martinengo era famoso soprattutto per essere stato per anni interprete della maschera comica Bob; per l’occasione, però, seppe proporsi quale esperto di rappresentazioni storiche a grande spettacolo, anche grazie alla collaborazione con Alfredo Lenci, già operatore di Messalina.
La pellicola giunta fino a noi è un 35mm diacetato imbibito e virato oggi in deposito presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino. La copia è rimasta per anni chiusa in una cassetta di sicurezza, prima di tornare agli archivi della Società di Studi Valdesi. Si tratta di una versione americana, divisa in due parti distinte. La prima è dedicata alla ricostruzione storica dei principali eventi legati alle origini del movimento valdese e alle vicende dei secoli successivi: la conversione di Valdo, le persecuzioni, la resistenza al Duca di Savoia, il ‘Glorioso rimpatrio’. La seconda è una serie di riprese dal vero che testimoniano i luoghi e la vita delle principali comunità valdesi italiane.
All’epoca il film non poté essere proiettato perché proibito dalla censura per vilipendio alla religione di stato e la sua distribuzione all’estero avvenne in maniera clandestina. I documenti d’epoca attestano comunque l’esistenza di più versioni: in quella italiana, per esempio, la parte documentaria era montata in apertura. Martinengo mantenne solo parzialmente le sue promesse: il film presenta uno stile un po’ rigido e antiquato. Conserva tuttavia un incredibile interesse documentario, trattandosi infatti del primo film di propaganda valdese. La Fondazione e il Museo ringraziano Alessandro Signetto e Luciano D’Onofrio per la collaborazione al progetto.

Claudia Gianetto e Stella Dagna

 

Copia proveniente da

Restauro conservativo realizzato nel 2015 da Fondazione Centro Culturale Valdese e da Museo Nazionale del Cinema, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata