Dom

22/06

Piazza Maggiore > 21:45

TROIS HOMMES ET UN COUFFIN

Coline Serreau
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Coline Serreau

(In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema
Jolly)

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Proiezione

Domenica 22/06/2025
21:45

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TROIS HOMMES ET UN COUFFIN

Scheda Film

La delicatezza, come dicono i filosofi, èla buccia di banana su cui scivola la verità.

Partita a quattro, Ernst Lubitsch

Ogni volta che giravo un film mi dicevo che l’avrebbero visto cinquanta milioni di persone. Sono stata molto felice. Non ero affatto sicura che sa­rebbe accaduto, ma era ciò che desi­deravo. All’epoca, l’analisi del successo mi pareva ovvia: era il primo grande colpo al patriarcato, inferto con gran­de astuzia. È per questo che ha fun­zionato. Trois hommes et un couffin è anche il rovesciamento di un grande mito: i Re magi e il Cristo, che stavol­ta è una bambina. È lei che porterà il cambiamento radicale nella visione del mondo. Volevo lanciare un missile, e il missile è arrivato a destinazione.

Coline Serreau, “Le Monde”, 20 ottobre 2019

Nel 1912 il “Saturday Evening Post” pubblica The Three Godfathers di Peter B. Kyne, la curiosa avventu­ra di un neonato smarrito nel deser­to. John Ford adatta il racconto una prima volta nel 1919 (Marked Men) e successivamente nel 1948 con In nome di Dio (3 Godfathers), un western con John Wayne e Pedro Armendáriz, ispi­rato anche ad altre decine di storie e film sullo stesso tema (tre cowboy alle prese con un neonato, da Griffith a Wyler passando per il geniale fumet­tista Walter Lantz). Nel 2003 Satoshi Kon se ne ispira liberamente per i suoi emarginati di Tokyo Godfathers, ma aveva visto Trois hommes et un couffin? Poco importa, anche se ci piace pensa­re di sì, perché i due film condividono una certa tenerezza per l’improbabile e per la riconciliazione tra gli uomi­ni, passando per l’idea inevitabile che la comicità profonda derivi sempre, almeno in parte, dal tragico (il desti­no crudele di coloro che sono un po’ troppo liberi). Ma niente Far West o Tokyo: siamo a Parigi, nel Marais, nel 1985. Una storia semplice – “tre cre­tini che diventano intelligenti” –, un film irresistibile sulla maternità degli uomini e sulla fatica (infine risanata) di essere felici.

Émilie Cauquy

Cast and Credits

Scen.: Coline Serreau. F.: Jean-Yves Escoffier, Jean-Jacques Bouhon. M.: Catherine Renault. Scgf.: Ivan Maussion. Int.: Roland Giraud (Pierre), Michel Boujenah (Michel), André Dussollier (Jacques), Philippine Leroy Beaulieu (signora Rapons), Dominique Lavanant (Antoinette), Marthe Villalonga (la portiera), Annick Alane (la farmacista), Josine Comellas (Rodriguez). Prod.: Jean-François Lepetit per Flach Film, Soprofilms, TF1 Films Production. DCP. D.: 106’. Col.