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28/06

Cinema Lumière - Sala Scorsese > 14:15

TRE STORIE PROIBITE

Augusto Genina

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Proiezione

Mercoledì 28/06/2017
14:15

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TRE STORIE PROIBITE

Scheda Film

Tre storie proibite è ispirato allo stesso caso narrato in Roma ore 11 di De Santis (il crollo di una scala che aveva causato la morte di alcune ragazze in attesa di un posto da dattilografa), e sono indicative le differenti conclusioni che dalla vicenda trassero i due registi. De Santis manda in giro Elio Petri, che realizza un reportage, utilizzato solo in parte e adattato a un cast di dive, in un set ricostruito in studio. Genina, invece, dichiara di aver anche lui compiuto un’inchiesta, ma per scartarne gli esiti: “Senza questa inchiesta non avrei potuto fare il film, ma, per quanto dolorosi, i drammi di queste ragazze erano, come dire, già visti, conosciuti. Così la prima storia, quella della ragazza violentata (che mi è stata suggerita da Brancati), prende lo spunto da una novella di Maupassant, ed è stata poi aggiornata al lume della psicoanalisi. Nella seconda è vero soltanto l’inizio. Il tema della terza infine, nella sua versione originaria, era stato tolto da un racconto di Proust, ma la censura mi ha costretto a modificarlo abbondantemente”.

Dei tre episodi, uno, quasi inclassificabile, si trova su un curioso crinale tra dramma e farsa: è la storia di una donna che finisce sposata a un uomo ricco ma superficiale, maniaco degli scherzi e ‘radioamatore’ (una figura che oggi ha dei tratti marcatamente queer). Negli altri due invece (una donna violentata da bambina e una dipendente dalla droga e succube del suo spacciatore) ci troviamo in pieno dramma borghese. Lo spunto di cronaca diventa il pretesto per quello che è forse l’unico dramma ‘freudiano’ del periodo, tutto dentro traumi, insoddisfazioni e dipendenze (e l’esito del film sarebbe stato ancora più limpido se l’ultimo episodio non fosse stato riscritto). Ma è uno psicologismo, il suo, che diventa subito intreccio naturalista, gusto del bizzarro e del patologico sfociando, nell’episodio centrale, nella commedia grottesca, e con “una Roma moderna, che potrebbe essere anche Berlino”.

E soprattutto un gusto dell’erotismo morboso che costituisce una delle cifre più evidenti dello stile del regista, come aveva notato all’epoca Alberto Moravia: “La corda più vibrante della sua arte è la sensualità, come si può vedere anche in questo film. Sensualità un po’ acre nel primo episodio […], più calda e distesa negli altri due”.

Emiliano Morreale, Così piangevano, Donzelli, Roma 2011

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Cast and Credits

Sog.: Vitaliano Brancati, Augusto Genina, (il terzo episodio è basato su una storia di Sandro De Feo e Ivo Perilli). Scen.: Augusto Genina, Vitaliano Brancati, Sandro De Feo, Mino Maccari, Ercole Patti, Ivo Perilli. F.: G.R. Aldo. M.: Giancarlo Cappelli. Scgf.: Franco Fontana. Mus.: Antonio Veretti. Int.: Lia Amanda (Renata Marzocchi), Antonella Lualdi (Anna Maria), Eleonora Rossi Drago (Gianna Aragona), Edda Soligo (infermiera), Isa Pola (signora Paola), Isa Querio (Maddalena), Marcella Rovena (madre di Gianna), Bruno Vecchio (padre di Renata), Mariolina Bovo (Mimma), Gino Cervi (professor Aragona). Prod.: Renato Bassoli per Electra Film. 35mm. D.: 113’. Bn.