Sab
21/06
Cinema Arlecchino > 18:45
THE GREEKS HAD A WORD FOR THEM
Heather Linville (Library of Congress)
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
THE GREEKS HAD A WORD FOR THEM
Scheda Film
Semplice nell’idea e duttile nell’esecuzione, il cosiddetto “three girls movie” è un vecchio e consolidato modello hollywoodiano. Le tre ragazze in questione sono sempre giovani e belle, sempre amiche ma con alleanze precarie che passano in secondo piano rispetto all’obiettivo principale: accalappiare un uomo. The Greeks Had a Word for Them, diretto da Lowell Sherman e prodotto da Samuel Goldwyn nel 1932, è un film divertente e straordinariamente cinico, con tre ex ballerine di fila che campano con ciò che riescono a spillare a qualsiasi riccone capiti loro a tiro. Goldwyn acquistò i diritti del successo teatrale di Zoë Akins The Greeks Had a Word for It, cambiando “it” in “them” nel timido tentativo di edulcorare la battuta. Offrì a Ina Claire la parte della sagace Schatze, ma a sua insaputa cercò – senza riuscirvi – di ottenere Jean Harlow. Alla fine scelse Joan Blondell per il ruolo di Schatze, Madge Evans per quello della seria e sincera Polaire e Ina Claire per quello di Jean, la più spregiudicata del trio. Claire andò su tutte le furie per il doppio gioco, ma forse sfruttò la lezione per rendere la sua interpretazione ancora più esilarante. Jean ruba gioielli e uomini, tracanna i suoi ‘drinkini’ a un ritmo che stordirebbe perfino Nick Charles, lascia cadere con nonchalance la sigaretta sul pavimento di un esclusivo locale clandestino e a un certo punto, per meglio esercitare le sue arti femminili, si sfila l’abito da sera restando nuda sotto la pelliccia. Quell’abito portava la firma di Coco Chanel, che dopo soli tre film come costumista per Goldwyn decise di abbandonare Hollywood, esasperata da quella che lei stessa definì “anarchia sartoriale”, e di fare ritorno a Parigi. Ciò nonostante, e grazie a Chanel che le cacciatrici di dote di Greeks appaiono straordinariamente eleganti, pur indossando i diamanti di giorno. Il regista Sherman si riserva la parte del viscido pianista da concerto Boris Feldman; per quanto ottimo nei ruoli da seduttore senza scrupoli, fu questa stereotipizzazione a spingerlo verso la regia. Qui alterna semplici scene dialogate a tocchi energici, come una carrellata lungo il bancone di un bar o la sinistra inquadratura di un ascensore che scende. Il suo talento era evidente. Diresse anche un adattamento della pièce Morning Glory (1933), sempre di Akins, e numerosi altri successi, prima della morte per polmonite nel 1934.
Farran Smith Nehme
Cast and Credits
Sog.: dalla piece The Greeks Had a Word for It (1930) di Zoë Akins. Scen.: Sidney Howard. F.: George Barnes. M.: Stuart Heisler. Mus.: Alfred Newman. Int.: Joan Blondell (Schatze), Madge Evans (Polaire), Ina Claire (Jean), Lowell Sherman (Boris Feldman), Phillips Smalley (Justin Emery), Sidney Bracey (il cameriere). Prod.: Samuel Goldwyn per Samuel Goldwyn Productions. DCP. D.: 79’. Bn.
Se ti piace questo, ti suggeriamo anche:
12:00
Cinema Modernissimo
APERTURA DEL FESTIVAL – Max boxeur par amour / Petrolini disperato per eccesso di buon cuore
APERTURA DEL FESTIVAL – Max boxeur par amour / Petrolini disperato per eccesso di buon cuore
Cecilia Cenciarelli, Gian Luca Farinelli, Ehsan Khoshbakht e Mariann Lewinsky presentano Il Cinema Ritrovato 2025.
Daniele Furlati
14:15
Cinema Arlecchino
LIFEBOAT
LIFEBOAT
14:15
Cinema Lumière - Sala Scorsese
AYSEL, BATAKLI DAMIN KIZI