Lun
29/06
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 16:45
THE ARAB
Kevin Brownlow
di Stephen Horne
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con traduzione simultanea in cuffia
Modalità di ingresso
THE ARAB
Scheda Film
La prova fotografica era lì, nel libro di Guillemette Mansour: un fotogramma in cui appare Ramón Novarro nel suo costume di sceicco e, accanto a lui, Haydée Chikly, vestita da ragazza del deserto. Dunque Haydée aveva una parte in The Arab, un film di Rex Ingram? Il suo nome non appare nei credits, la ragazza era solo una comparsa, o più probabilmente un’ospite. Certamente suo padre deve aver avuto qualcosa a che fare con quella grossa produzione straniera che si girava in Tunisia, ed è facile immaginare come siano andate le cose: Rex invitato a pranzo dal suo nuovo amico Albert, una bella figlia con qualche esperienza d’attrice, “Oh, ma allora devi essere nel mio film!”, mentre Albert insiste perché Rex osservi con cura tutte le fotografie che documentano le riprese di Zohra…
Per nostra fortuna, si sapeva dell’esistenza di una copia di The Arab, conservata al Gosfilmofond. Con didascalie russe. Molto incompleta. Scopriremo durante la proiezione al festival se Haydée Chikly compare nei 1200 metri sopravvissuti o se invece compariva, ed è dunque sparita, negli 800 perduti. Comunque, con lei o senza di lei, ci sono molte ragioni per le quali The Arab, salutato da “Variety” come “il più bello tra tutti i film di sceicchi”, si colloca a perfezione nel programma del Cinema Ritrovato di quest’anno.
Rex Ingram è stato uno dei più grandi talenti visivi della sua generazione, e tre dei suoi film, The Arab (1924, girato in parte in Tunisia), The Garden of Allah (1927, girato in parte in Algeria) e Baroud (1933, girato in Marocco), testimoniano una fascinazione profonda per i paesaggi e le città nordafricane, tale da produrre riprese on location di stupefacente bellezza. Ingram trascorse molto tempo nel Maghreb e nel 1933 si convertì all’Islam.
In The Arab, le conversioni verso o dall’Islam sembrano per un attimo possibilità reali per la ragazza americana e il giovane arabo. La trama si sviluppa intorno a un orfanotrofio in Siria, gestito da missionarie americane, con i bambini in pericolo di essere rapiti, deportati e uccisi dagli invasori turchi (vedi la sezione Armenia. Il genocidio e il silenzio del muto). L’attore che interpreta Hossein è Jean de Limur, che nel 1930 avrebbe diretto Mon gosse de père, sceneggiato da Mary Murillo (vedi sezione I Velle, un affare di famiglia). Ingram stesso, nei primi anni della sua formazione di regista, 1916-1917, lavorò alla Bluebird Photoplays (vedi sezione Adorati Bluebirds). Inspiegabilmente, tutto si tiene.
Mariann Lewinsky
Cast and Credits
Scen.: Rex Ingram. F.: John F. Seitz. Int.: Ramón Novarro (Jamil Abdullah Azam), Alice Terry (Mary Hilbert), Maxudian (il governatore), Jean de Limur (Hossein, il suo assistente), Paul Vermoyal (Iphraim), Adelqui Millar (Abdullah), Alexandresco (Oulad Nile), Justa Uribe (Myrza), Gerald Robertshaw (Dr. Hilbert), Paul Francesci (Marmount), Giuseppe De Compo (Selim). Prod.: Metro-Goldwyn Pictures Corp. · 35mm. L.: 1182 m (l. orig.: 2045 m). D.: 50’ a 21 f/s. Bn.
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Accompagnamento musicale di John Sweeney (piano) e Frank Bockius (drum)