Le serate in Piazza Maggiore

Ladri di biciclette, forse ‘il’ capolavoro neorealista, mai presentato su uno schermo così grande, darà nuove risonanze emotive all’avventura d’un povero italiano nel dopoguerra, al suo girovagare ‘pedinato’ dalla cinepresa di De Sica, che qui tocca il punto più alto della sua collaborazione con Zavattini. Nuove risonanze ci attendiamo anche dalla proiezione del Settimo sigillo, il grande film medievale di Ingmar Bergman, danse macabre splendidamente illuminata da uno dei massimi fotografi d’ogni tempo, Gunnar Fischer, film traboccante di un’immaginazione visiva colta, popolare, tragica, farsesca, orrida e carnale. E ancora, sera dopo sera: Marcello Mastroianni nei panni immortali del barone Cefalù in Divorzio all’italiana di Pietro Germi, uno dei film che più hanno esportato (tra lucidità critica e stereotipo) un’idea dell’Italia nel mondo; Il cacciatore, il più implacabile e allegorico dei grandi film americani post-Vietnam; la riscoperta messicana Rosauro Castro.

Gilda (1946) di Charles Vidor • Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica • Rosauro Castro (1950) di Roberto Gavaldón • Madame de… (I gioielli di Madame de…, 1953) di Max Ophuls • Det sjunde inseglet (Il settimo sigillo, 1957) di Ingmar Bergman • The Apartment (L’appartamento, 1960) di Billy Wilder • Divorzio all’italiana (1961) di Pietro Germi • The Deer Hunter (Il cacciatore, 1978) di Michael Cimino

 

Foto: Il cacciatore