ALLA RICERCA DEL COLORE DEI FILM 2012

“L’educazione dell’occhio”: così Alfred Lichtwark (1852-1914), storico dell’arte tedesco e pioniere della pedagogia museale, chiamò il suo progetto di formare dei conoscitori dell’arte attraverso la contemplazione delle opere nei musei. Sono ormai trent’anni che i film muti colorati vengono regolarmente duplicati e proiettati con i loro colori. Perché dunque dedicare una sezione speciale a un aspetto che, almeno agli specialisti, è da tempo familiare?

Per formare conoscitori del variegatissimo universo dei film colorati pre-1920. Per farci conoscere l’uso differenziato dei tre registri di base: bianco e nero, viraggio e imbibizione monocromatici, colorazione policroma a pochoir. E per educare i nostri occhi, attraverso la visione di film colorati con diverse tecniche e riprodotti con metodi differenti.

Un’esperienza visiva irrinunciabile è quella offerta dai tre restauri per i quali furono impiegate tecniche originali: Cikáni, The Johnstown Flood (entrambi Národní filmový archiv / Jan Ledecký) e The Chalice of Sorrow (UCLA / Stanford Theatre Film Laboratory). Proprio come nel caso dei positivi originali d’epoca su supporti nitrato, si tratta di positivi in bianco e nero, successivamente virati o imbibiti. È questo l’unico procedimento in cui l’intero strato dell’emulsione viene utilizzato per sviluppare l’immagine fotografica in bianco e nero. Nei restauri realizzati col metodo Desmet o nei riversamenti di scansioni digitali su pellicola a colori, dall’emulsione vengono sviluppati sia l’immagine fotografica che i colori, e questo produce effetti che allontanano dall’originale: l’immagine fotografica della copia è più sbiadita, e con la pellicola a colori non si riesce a ottenere un nero, un bianco o un grigio perfetti. Il passaggio dall’analogico al digitale reca con sé nuove possibilità, ma al prezzo di nuove alterazioni. Così ogni restauro è un’interpretazione dell’originale (allo stesso modo in cui ogni esecuzione musicale interpreta una partitura), e solo in quanto conoscitori possiamo scorgerne pregi e difetti con occhio educato.

(Mariann Lewinsky)

Programma I Colori del Muto a cura di Mariann Lewinsky

Programma I Colori del Cinema Sonoro a cura di Gian Luca Farinelli