Dopo il fenomenale successo di Settimo cielo, la Fox riunì nuovamente il regista Frank Borzage e i divi Janet Gaynor e Charles Farrell per questo film che si rivela assolutamente all’altezza del predecedente per intensità di sentimento e messa in scena spirituale. Gaynor vinse il primo Oscar alla migliore attrice (che premiava anche le sue interpretazioni in Settimo cielo e Aurora) per il ruolo di Angela, ragazza di strada napoletana che incontra il pittore vagabondo Farrell e posa per lui in un ritratto che ha per soggetto la Madonna; il destino li separa quando Janet finisce in prigione, ma li ricongiunge quando la giovane esce dal carcere e ritrova il proprio ritratto in una chiesa. Ancora una volta Borzage unisce romanticismo e religiosità con esiti travolgenti. Le ultime immagini, in cui Farrell conduce via Gaynor tra gli sbuffi di nebbia nella baia di Napoli, costituiscono uno dei momenti più belli e struggenti del cinema muto.
“Un film di meravigliosa bellezza, intitolato Street Angel, è stato presentato ieri sera da William Fox al Globe Theatre. Questa incantevole produzione è stata diretta da Frank Borsage [sic], che ha guidato i destini della versione cinematografica di Settimo cielo. I ruoli dei protagonisti sono ben interpretati da Janet Gaynor e Charles Farrell. Mai la macchina da presa è stata impiegata così efficacemente ed artisticamente come in questo caso, perché sullo sfondo oscuro di Napoli si stagliano le incantevoli ombre, le antiche arcate suggestive, le sottili ringhiere di ferro su scalini consumati, e in molte scene aleggia una soffice nebbia nella quale i personaggi scompaiono lentamente […]. Tutte queste scene sono fotografate così magnificamente che anche al di là della storia e della recitazione rappresentano una fonte costante d’ammirazione. È invero un film che forse più di ogni altro rivela i progressi compiuti nella regia cinematografica” (Morduant Hall, “The New York Times”, 10 aprile 1928).

Dave Kehr