VERDUN, VISIONS D’HISTOIRE

Léon Poirier

F.: Georges Million, René Batton; Mo.: Raymond Lamy; Ass. R.: Thomy Bourdelle; Int.: Jeanne Marie-Laurent (la madre), Suzanne Bianchetti (la moglie), Albert Préjean (il soldato francese), Hans Brausewetter (il soldato tedesco), Thomy Bourdelle (l’ufficiale tedesco), Maurice Schutz (il vecchio maresciallo), Pierre Nay (il figlio), Jean Dehelly (il giova- ne soldato), Daniel Mendaille (il marito), Antonin Artaud (l’intellettuale), André Nox (il cappellano militare), José Davért (il vecchio contadino), Berthe Jalabert 35mm. L.: 3449 m. D.: 153’ a 20 f/s. Bn.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dedicato a “tutti i martiri della più spaventosa delle passioni, la guerra”, Verdun, visions d’Histoire si presenta come il resoconto circostanziato della celebre battaglia combattuta tra il febbraio e l’ottobre del 1916. Ma non si tratta di un semplice reportage: all’interno della grande storia, Poirier inscrive il destino di personaggi di finzione dal percorso spesso tragico incrociati ai personaggi reali della battaglia di Verdun. Articolato attorno a tre «visioni» (la Forza, l’Inferno, il Destino) che sono altrettante fasi della battaglia, Verdun, visions d’Histoire è allo stesso tempo un film-monumento e un film-memoria.

Film-monumento perché Léon Poirier vi dedica undici mesi di riprese, tra l’estate del 1927 e la primavera del 1928, sul luogo stesso in cui è avvenuta la battaglia. Per questo convoca le truppe dell’esercito francese, recupera le trincee silenziose da più di dieci anni e fa appello allo Stato Maggiore. La prima del film avviene all’Opéra a Parigi, l’8 novembre 1928, a circa dieci anni dalla firma dell’Armistizio. Una proiezione di gala che già da sé testimonia dell’importanza simbolica che ha avuto il film per il pubblico dell’epoca. I vecchi combattenti e i tanti testimoni a vario titolo del conflitto videro per la prima volta una rappresentazione realista dell’inferno della guerra, in cui venivano mostrate le sofferenze dei soldati così come quelle dei civili. Il film di Poirier è in questo senso una testimonianza essenziale del trauma costituito dalla Grande Guerra. Il film-monumento allora scompare di fronte a quel che è il Luogo della memoria. Merito non trascurabile di Verdun, visions d’histoire è proprio quello di riuscire a mostrare questo slittamento.

Restaurato da L’Immagine Ritrovata, Verdun, visions d’histoire viene presentato in una copia conforme a quella della prima proiezione pubblica dell’8 novembre 1928, accompagnata dalla partitura originale composta da André Petiot.

Christophe Gauthier

 

Copia proveniente da

Restauro realizzato da
Grazie al contributo di

Restauro eseguito dal laboratorio L’Immagine Ritrovata nel 2006, a partire da un interpositivo, stampato presso il Gosfilmofond e depositato presso la Cinémathèque de Toulouse da Xavier Berthe. Partitura originale di André Petiot, arrangiata da A. Bernard, eseguita al pianoforte da Hakim Bentchouala Golobitch