SOROKOVYE: BOL’ŠIE IGRY MALEN’KICH LJUDEJ

Ivan Tverdovskij

Sog : Vladimir Solov’ëv Scen : Vladimir Dmitriev F : Evgenij Kokusev Prod : Anton Malyšev per Fortuna-Film. Digibeta. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Per molti anni perfino gli studiosi di cinema e i registi ebbero accesso limitato alla sezione di materiali stranieri del Gosfil’mofond. Quando a metà degli anni Sessanta Michail Romm poté finalmente realizzare il suo celebre documentario Obyknovennyj Fašism [Il fascismo ordinario], Vladimir Dmitriev – curatore del Gosfil’mofond – fu lieto di fornire al regista il maggior numero possibile di filmati degli anni Trenta e Quaranta. Ma Dmitriev fu deluso dal risultato: pensò che Romm avesse trascurato alcuni dei materiali più interessanti. Questa la versione Romm: “Pensavamo di trovare filmati di tutti i tipi […] Come viveva l’uomo qualunque in quegli anni […] Ma tra i due milioni di metri di pellicola del cinegiornale nazista abbiamo trovato solo poche mediocri inquadrature”. Dmitriev era in disaccordo con Romm, e pensava che ci fosse una gran quantità di materiale prezioso sulla vita quotidiana in Germania e negli paesi belligeranti prima e dopo la guerra. Con la Perestrojka, quando la situazione politica cambiò e fu possibile usare più estesamente gli archivi, Dmitriev suggerì al giovane regista Ivan Tverdovskij di realizzare una serie di film interamente basati sul materiale del Gosfil’mofond. Il primo documentario – Bolshie kanikuly tridcatych [Le grandi vacanze degli anni Trenta] – è uscito nel 2003, il successivo – Sorokovye: Bol’šie igry malen’kich ljudej [Gli anni Quaranta: grandi giochi di piccola gente] – è apparso due anni dopo.

Fin dall’inizio Dmitriev e Tverdovskij hanno convenuto che le immagini dovessero parlare da sole, che qualsiasi genere di tendenziosità autoriale dovesse essere ridotta al minimo, valorizzando invece il linguaggio filmico: montaggio, sintesi audiovisiva e via discorrendo. La versione originale non prevedeva alcun testo, ma nella versione televisiva è stato aggiunto un commento fuori campo.

Vladimir Solov’ëv, che gura nei titoli come autore del progetto, è lo pseudonimo di Vladimir Malyšev. All’epoca direttore generale di Gosfil’mofond, ha attivamente appoggiato l’idea di Dmitriev.

Natal’ja Jakovleva

Copia proveniente da