SEVEN MEN FROM NOW

Budd Boetticher


T. it.: I sette assassini. Sc.: Burt Kennedy. F.: William H. Clothier. Mu.: Henry Vars. M.: Everett Sutherland. Scgf.: Leslie Thomas. Cost.: Rudy Harrington, Carl Walker, Edward Sebesta. Su.: Earl Crain Jr. Ass.R.: Emmett Morrison. Cast: Randolph Scott (Ben Stride), Gail Russel (Annie Greer), Lee Marvin (Bill Masters), Walter Reed (John Greer), John Larch (Bodeen), Donald Barry (Clete), Fred Graham (Henchman), John Beradino (Clint), John Phillips (Jed), Chuck Roberson (Mason), Stuart Whitman (tenente di cavalleria), Pamela Duncan (Senorita), Steve Mitchell (Fowler). Prod.: Andrew V. McLaglen, Robert E. Morrison per WB; 35mm. D.: 78’ a 24 f/s. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La mia ammirazione per Seven Men From Now non mi porterà a concludere che Budd Boetticher è il più grande regista di western – benché io non escluda questa ipotesi – ma soltanto che il suo film è probabilmente il miglior western che io abbia visto nel dopoguerra. […] La prima ragione di stupore che Seven Men From Now ci suscita ha a che fare con la perfezione di una sceneggiatura che riesce continuamente a sorprenderci, partendo da una trama rigorosamente classica. Niente simboli, niente significati filosofici nascosti, nemmeno l’ombra della psicologia, soltanto personaggi ultraconvenzionali in situazioni ampiamente risapute, ma una regia straordinariamente ingegnosa e soprattutto un’invenzione costante per quanto riguarda quei dettagli capaci di rinnovare l’interesse delle situazioni. […] Siamo di fronte a uno dei western più intelligenti che io conosca, ma anche a uno dei meno intellettuali; uno dei più raffinati e dei meno estetizzanti; al più semplice e al più bello.

André Bazin, in «Cahiers du cinéma», n. 74, agosto-settembre 1957

 

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