Sangue Bleu

Nino Oxilia

Sog.: Alberto Fassini. Scen.: Guglielmo Zorzi. F.: Giorgino Ricci. Int.: Francesca Bertini (principessa Elena di Montvallon), André Habay (Wilson), Angelo Gallina (Principe Egon di Montvallon), Fulvia Perini (contessa Simone de la Croix), Anna Cipriani (Diana), Elvira Radaelli, Amedeo Ciaffi. Prod.: Celio Film
35mm. L.: 1308 m. D.: 64′ a 18 f/s. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dal 1912 al 1914, la Celio produce venticinque titoli con Francesca Bertini, o meglio: intorno alla centralità del suo Nome, intorno al suo corpo auratico, e a quella sua luna storta, espressione meno profonda della scollatura che le fende la schiena. Sangue bleu è il film che la elegge a diva; Baldassarre Negroni se n’era appena andato; l’inscenatura è di Nino Oxilia, che qui profila le sue modanature di luce e imprime il suo squisito spirito geometrico. La principessa Elena ha una piccola figlia e un marito; il marito ha un’amante. Elena scopre la tresca: la vediamo che sola, elegantissima, sguardo perso nel vuoto, avanza lungo la profondità di campo in un corridoio zebrato di luce. Questo spazio è un dispositivo: nel percorso, Elena appare/scompare, incede sonnambolica fino in primo piano sorretta da una pura alternanza di ombra e luce: una tale creatura esiste provvisoriamente solo grazie a questa sfilata intermittente (cioè fotogrammatica:flickering), qui offerta a figurazione di un’anima afflitta, cioè sospesa alla sua penosa opzione: o donna o madre. Quando la piccola Diana le viene tolta, Bertini posa straziata, in primo piano, con perfetta iconografia del dolore per lutto. Scena, questa, propria mente melodrammatica, reduplicata en abyme nel finale di una Madama Butterfly. Ricattata e costretta a danzare in pubblico il ‘tango della morte’, Bertini fuma spavalda, sceglie lei il partner (un gaucho), quindi esegue i passi della danza spudorata. (Sicuro precedente:Afgrunden/L’abisso, 1910, di Urban Gad). Alla fine, secondo copione, irrompe il ricattatore armato di coltello: Elena esce dalla finzione e rivolge l’arma contro il proprio petto. Ecco cos’è una signora: sangue bleu. Ecco cos’è una Diva: italiana.

Michele Canosa

 

 

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