ROTE OHREN FETZEN DURCH ASCHE

Ursula Pürrer, Dietmar Schipek, Ashley Hans Scheirl

Scen.: Angela Hans Scheirl. F.: Dietmar Schipek. Int.: Susanna Heilmayr (Spy), Ursula Pürrer (Volley), Ashley Hans Scheirl (Nun), Margarete Neumann (M), Gabriele Szekatsch (Blood), Anthony Escott (uomo con il cactus), Luise Kubelka (ragazza), Dietmar Schipek (uomo che lava i cadaveri), Heiderose Hildebrand (sarta), Sabine Perthold (Tolisa). Prod.: Loop TV-Video Film Produktion. DCP (da 16mm/Super8). Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Rote Ohren fetzen durch Asche è un film pop di fantascienza lesbica ambientato nel 2700 nell’immaginaria Asche, una città distrutta da un incendio. Il film segue le vite intrecciate di tre donne: Spy, autrice di fumetti; Volley, artista performativa e sessuomane incendiaria; e Nun, aliena immorale con una predilezione per i rettili.
È una storia d’amore e di vendetta e un appello antiromantico all’amore nelle sue tante forme. È anche una storia intrisa di sesso, violenza e una pulsante colonna sonora: un film cyberlesbico che stimola il corpo e il cervello. “Girato in Super8 e gonfiato a 16mm, Rote Ohren fetzen durch Asche è un Blade Runner tedesco su una piromane ipersessuale, la sua compagna vestita di plastica rossa e un’autrice di fumetti vendicativa – un film caratterizzato da un ritmo punk feroce e da effetti speciali gelatinosi. Come thriller saffico è venti volte più divertente di Basic Instinct” (“Interview”, giugno 1992).
Da Super8 a 16mm a 4K: del film, girato in Super8 nei primi anni Novanta, i soli materiali che restavano nel 2019 erano un internegativo gonfiato a 16mm con due bande e il negativo sonoro ottico. L’internegativo si era ristretto dell’1% e presentava fasi iniziali di sindrome dell’aceto. Questi materiali hanno costituito il punto di partenza per una prima digitalizzazione. Quando era già stato eseguito un esteso lavoro di restauro la Kinemathek di Amburgo ha fornito una copia 16mm con sonoro magnetico che risultava poco usurata, trattandosi dell’esemplare depositato nel Fondo cinematografico di Amburgo. Con questa copia 16mm come elemento di riferimento, una selezione di singoli fotogrammi è stata scansionata mediante uno scanner multispettrale fornito dall’Università di Zurigo. Per fare in modo che il film digitalizzato si avvicinasse il più possibile all’originale analogico è stata utilizzata una tecnica di ottimizzazione digitale chiamata style transfer; a questo punto è stato possibile eseguire il grading e il restauro finale. Dato che l’obiettivo era mantenere la qualità grezza e sgranata del film, gli interventi si sono limitati alla stabilizzazione dell’immagine e all’occasionale rimozione manuale dei pelucchi. Dal mono al 5.1: la colonna sonora magnetica della copia 16mm è stata scansionata da Cinévolution a Mons e il materiale è stato abilmente trasferito in una versione multicanale in formato ‘mono’.

Karola Gramann

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2021 da Kinothek Asta Nielsen con il sostegno di HessenFilm und Medien presso i laboratori Oscilux e Cinévolution da Marius Kuchenbecker, a partire da un internegativo 16mm e da una copia 16mm conservati presso Filmlager Unterföhring e Kinemathek Hamburg