RITRATTI DI EJZENŠTEJN E ALTRI MATERIALI INEDITI

35mm. D.: 54’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Rullo1: Diario di Glumov. SME in costume da pope cade dalle scale durante le riprese di Bronenosec Potëmkin. Due prime di Bronenosec Potëmkin (Mosca e Lvov). Le riprese di General’naja linija (il villaggio Konstantinovka). Le riprese di Oktjabr’ (4 scene).

Rullo 2: Tissé lavora a Frauennot – Frauengluck (1930). Estratti da Everyday (regia di Hans Richter, Gb, 1929), in cui SME danza nel ruolo di Bobby. Mosca, congresso dei cineasti (1935). Arrivo di May Lan Fan. «Una buona compagnia: SME e l’attrice cinese Batterfly By». Spezzoni di Bežin lug (due inquadrature). Mosfilm: SME con i cineasti francesi. Decorazione dell’ordine di Lenin per Aleksandr Nevskij (1939). SME e Romm sul set di Mechta (1940, estratto da Sergej Ejzenštejn, regia di Vassilij Katanian, 1958). I Premi di Stato per Aleksandr Nevskij (1941). SME e i suoi studenti al VGIK.

Rullo 3: Congresso degli ebrei, il Comitato ebreo antifascista firma la lettera di protesta contro il fascismo, SME prende la parola (1941). Alma-Ata: preparazione e riprese di Ivan Groznyj (1942).

Rullo 4: SME nei Paesi Bassi.

Rullo 5: L’appartamento di SME.


Rullo 6: SME sul letto di morte, i funerali.


Rullo 7: SME al VGIK. Serata VOKS, ricevimento dei cineasti angloamericani. Targa commemorativa di SME e Pudovkin al Kazakhfilm (Alma-Ata).

Naum Kleiman: Sono stato io a raccogliere questi materiali, cercandoli in diversi luoghi. Péra Attachéva aveva conservato qualche bobina nel suo appartamento, in un armadio di ferro. C’era, tra le altre, una ripresa in cui Ejzenštejn, vestito da curato, cade dalle scale durante le riprese del Potëmkin. Secondo la leggenda Ejzenštejn interpretò il ruolo del pope. Ma non è vero. C’era un attore professionista, che però aveva paura di farsi male la schiena cadendo dalle scale. Ejzenštejn, che all’epoca era molto agile e sapeva muoversi bene, fece da controfigura.
Ejzenštejn al Mosfilm, circondato da registi francesi, proviene sempre da Péra. Non è mai comparso in nessuna attualità, è troppo informale. Probabilmente è stato filmato da qualche operatore che girava un reportage sulla visita ufficiale dei cineasti francesi al Mosfilm, ma Ejzenštejn si è comportato in modo troppo libero, baciava e abbracciava le persone…

Natalia Noussinova: Come mai Ejzenštejn è diventato membro del “Congresso degli ebrei”? E’ molto strano vederlo a fianco dello scrittore Erenbourg, dell’attore Michoels, del poeta Marchak, di mio nonno Isaak Noussinov (professore e storico della letteratura) e degli altri membri del comitato ebreo antifascista, che si riunirono nel 1941 per firmare una lettera di protesta contro il fascismo…

Naum Kleiman: Sembra che quella di inserire Ejzenštejn e Alexej Tolstoj sia stata un’idea di Stalin. Da un lato era un modo per dire che l’intellighenzia russa, rappresentata da Alexej Tolstoj, era a fianco degli ebrei in questo appello, dall’altro Ejzenštejn era pur sempre considerato un ebreo dagli ufficiali del partito. Lui stesso diceva che in parte era vero. Gli atti del congresso, intitolati “Appello agli ebrei del mondo intero”, sono stati pubblicati in un’edizione censurata. Secondo il testo originale conservato in archivio, Ejzenštejn disse nel suo intervento: “Rappresento qui l’intellighenzia russa, anche se ho nelle vene un quarto di quel sangue che i nazisti amano versare più degli altri”. Sembra che il nonno di Ejzenštejn fosse un ebreo convertito alla religione ortodossa, che poi aveva sposato una svedese: da loro era nato il padre del regista, Mikhail Ossipovitch, che aveva sposato una russa. Più avanti ci sono le riprese fatte a Alma-Ata nel 1942, sul set di Ivan il terribile. Ejzenštejn è nell’atelier dei costumi e guarda il suo assistente alla regia Boris Svešnikov truccato da Pimen. È prima che si decidesse di affidare il ruolo di Pimen a Mgebrov. Ho trovato questo pezzo negli archivi di Krasnogorsk. Le riprese del vecchio appartamento di Ejzenšejn e del suo funerale erano da Péra. Ha realizzato un film dedicato alla memoria di Ejzenštejn in collaborazione con Sergej Jutkevič. Queste sono le scene scartate dal film, che sono rimaste a casa sua. L’appartamento di Ejzenštejn è quello della “Potylikha”, la casa del Mosfilm. È stato filmato il 12 febbraio 1948, il giorno dopo la morte di Ejzenštejn. Lui è sul letto di morte. Appena Péra ha avuto la notizia, è corsa subito all’appartamento e ha fatto venire anche una troupe cinematografica. Hanno cominciato a riprendere senza chiedere l’autorizzazione delle autorità, cosa rara all’epoca, possibile solo in caso di avvenimenti importantissimi. Péra ha fatto filmare Ejzenštejn sul suo letto di morte mentre Tychler dipingeva il suo ritratto.

Natalia Noussinova: Alla fine di questo montaggio c’è la posa di una targa commemorativa di Ejzenštejn e Pudovkin allo studio Kazakhfilm. La serie di questi episodi fu montata a caso e nonostante ciò sembra simbolica: è come un post-scriptum, che chiude il cerchio in que- sto omaggio alla memoria di un grande cineasta.

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