Pyaasa

Guru Dutt

T. it.: Sete eterna. T. int.: The Thirsty One. Dial.: Abrar Alvi. F.: V.K. Murthy. M.: Y.G. Chawhan. Scgf.: Biren Naag. Mus.: S.D. Burman. Canzoni: Sahir Ludhianvi. Int.: Mala Sinha (Meena), Guru Dutt (Vijay), Waheeda Rehman (Gulabo), Rehman (Ghosh), Johnny Walker (Abdul Sattar), Kumkum (Juhi), Leela Misra (madre di Vijay), Mehmood (fratello di Vijay), Tun Tun (Pushplata). Prod.: Guru Dutt per Guru Dutt Films
DCP. D.: 143′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Questo film profondamente originale del produttore e regista Guru Dutt è ampiamente considerato un classico del cinema indiano. L’opera colpisce nel segno con la sua visione dell’artista romantico in conflitto con un mondo insensibile e materialista. Dutt interpreta il ruolo del protagonista Vijay, poeta malinconico e misconosciuto che si confronta con l’avidità e l’ipocrisia dei custodi dell’ordine sociale e con la compassione dei reietti. Respinte dalla cultura ufficiale, le poesie di Vijay diventano famose solo dopo la sua presunta morte. Nel momento culminante del film, il poeta torna dal mondo dei morti per denunciare l’ipocrisia di coloro che si sono radunati per elogiare i suoi versi.

 

Melodia e dramma

Pyaasa riscosse un grande successo di pubblico e di critica durante la breve vita del suo autore. Guru Dutt lavora entro i confini del melodramma ed è sensibile a entrambe le sue componenti, la melodia e il dramma. Al pari di Orson Welles, sa magistralmente dar corpo ai suoi protagonisti, come dimostra la sua interpretazione ricca di sfumature in Pyaasa. Il suo è sempre un dramma sottotono: dove altri registi indiani griderebbero, Dutt sussurra. La sua macchina da presa, spesso montata su una gru con una lente 100mm, sa stringere silenziosa su un primo piano per cogliere i minimi cambiamenti d’espressione. I movimenti della gru spaziano da immagini in picchiata a minimi, quasi impercettibili cambiamenti di livello.
Per quanto riguarda la melodia, nessuno usa le canzoni in maniera così eloquente. In Pyaasa Guru Dutt non rispetta le convenzioni del cinema indiano, usa le canzoni in forma di frammenti o come estensione dei dialoghi, altre volte dilatandole oltre la lunghezza canonica. Sa inoltre adattarle alle esigenze drammatiche, come nella scena culminante in cui la musica accompagna il fuggi fuggi di una folla isterica e disordinata. In tutti i casi, l’assoluta padronanza della messa in scena e il montaggio ritmico esprimono un ampio ventaglio di emozioni, dall’estrema gentilezza alla sensualità, dalla tenerezza al conflitto drammatico e alla ferocia.
Lavorando in collaborazione con il suo operatore, V.K. Murthy, Guru Dutt crea un repertorio di immagini uniche. Pur attingendo al realismo, il loro stile non si lascia limitare da esso. Spesso il volto di un personaggio è solcato da ombre fugaci di provenienza misteriosa, e le ombre allungate sottolineano la solitudine del protagonisti. L’illuminazione riempie d’emozioni gli spazi del quotidiano.
Il mondo creato dalla fantasia di Guru Dutt in Pyaasa è profondamente solidale con la gente che vive ai margini della società rispettabile, dalla prostituta al massaggiatore ambulante. Questi personaggi conservano la loro umanità nonostante le difficoltà, e sono distanti dal sentimentalismo stucchevole che spesso caratterizza il cinema indiano. La sensibilità del regista per i dettagli emerge anche nella descrizione dei ricchi e dei potenti: Dutt ci mostra i segni della loro ostentazione, l’arroganza dei loro gesti e delle loro parole, e infine la brutalità delle loro azioni.
Forse è l’umanità di Pyaasa a piacerci e ad attirarci ancora, dopo tutti questi anni. I film di Guru Dutt ci invitano a capire gli altri e noi stessi.

Arun Khopkar