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Sam Wood

Ad.: Lucien Hubbard. F.: Charles Rosher. In.: Joan Crawford (Mary Turner), Robert Amstrong (Joe Garson), Marie Prevost (Agnes Lynch), Kent Douglass (Bob Gilder), John Miljan (Inspector Burke), Purnell B. Pratt (Edward Gilder), Hale Hamilton  (District Attorney Demarest), Polly Moran (Polly), Robert Emmett O’Connor (Cassidy), Tyrrell Davis (Eddie Griggs), William Bakewell (Carney), George Cooper (Red), Gwen Lee (Berta), Isabel Withers (Helen Morris). P.: MGM. 35mm. L.: 2164m. D.: 80’ a 24 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Billie Cassin (Joan Crawford dal 1925) era nata in Texas, a San Antonio, il 23 marzo 1908. Studia a Kansas City, poi lavora come cameriera e commessa, prima di riuscire ad esordire come ballerina a Chicago nella rivista di Ernie Young, con il nome di Lucille Le Sueur. Nel 1925 vince un concorso di danza  e la Metro le offre un contratto per Pretty Ladies e la lancia sugli schermi di Hollywood, imponendole lo pseudonimo con cui diventerà celebre. Nei film muti ha per partners Jackie Cogan e Harry Langdon, John Gilbert e Ramon Novarro, oltre a Lon Chaney, dal quale dichiarò di aver appreso moltissimo sull’arte di recitare, e Douglas Fairbanks jr., che divenne suo marito. Con l’avvento del sonoro la Crawford restò sulla cresta dell’onda. Fu la diva della MGM, seconda solo a Greta Garbo, ed apparve sempre, fino al 1936 tra le dieci star campioni d’incasso. Alla fine degli anni Trenta trasforma ancora il suo personaggio e in Women fa la mattatrice (pur avendo al fianco Norma Shearer, Rosalind Russel e Paulette Goddard) nel ruolo della maligna arrivista dai toni ora melliflui ora volgarmente aggressivi, magistralmente diretta da Cukor. Il pubblico dimostra di apprezzarla, e con lo stesso regista interpreta Woman’s Face, nella parte di una ragazza col viso orrendamente deturpato dal padre ubriaco. Passata alla Warner per dissapori con la MGM, riappare nel dopoguerra vincendo un Oscar nel 1945 con Mildred Pierce, e quindi interpretando alcuni celebri personaggi fra i quali spicca la padrona del saloon in Johnny Guitar e la donna matura innamorata di uno squilibrato in Autumn Leaves. Ma ormai il suo distacco dallo schermo sta maturando, e alla morte del marito (Alfred Steele, presidente del consiglio di amministrazione della Pepsi Cola) si dedica all’attività commerciale. È morta a New York il 10 maggio 1977.

 

Ancora più duro è il ritratto del sistema legale e della gustizia americana in film della MGM come Paid, dove Joan Crawford interpreta un’impiegata di un grande magazzino ingiustamente accusata di furto dal suo crudele capo. Mandata in prigione per tre anni, passa la sua condanna ad apprendere i dettagli tecnici per rubare legalmente. Una volta libera, gestisce un racket di estorsioni contro i ricchi e tratta compromessi “legali”. Un contorto ultimo atto mostra le forze della legge e dell’ordine volonterose di intimidire e mentire per infliggerle una condanna. Il suo innamorato va sulla sedia elettrica piuttosto che vedere la Crawford coinvolta in un crimine che non ha commesso. Di nuovo, il sistema gudiziario è una farsa, i suoi rappresentanti, dei corrotti. Solo le classi sociali deviate – prostitute, truffatori e piccoli criminali – sono persone rette.

Thomas Doherty, Pre-Code Hollywood. Sex, Immorality and Insurrection in American Cinema, 1930-1934, NY, Columbia University Press, 1999

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