LES 400 COUPS

François Truffaut

Sog.: François Truffaut. Scen.: François Truffaut, Marcel Moussy. F.: Henri Decaë. M.: Marie-Josèphe Yoyotte. Scgf.: Bernard Evein. Mus.: Jean Constantin. Int.: Jean-Pierre Léaud (Antoine Doinel), Claire Maurier (la signora Doinel), Albert Remy (il signor Doinel), Guy Decomble (il professore), Patrick Auffay (René Bigey), Georges Flamant (il signor Bigey), Yvonne Claudie (la signora Bigey), Robert Beauvais (il preside). Prod.: Georges Charlot per Les Films du Carrosse/SEDIF. DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

In partenza, era la storia di un ragazzino che non ha il coraggio di tornare a casa dopo aver marinato la scuola e passa la notte in giro per Parigi, poi, a poco a poco, si è trasformata in una specie di cronaca dei tredici anni (l’età più interessante secondo me) […]. Era da molto tempo che l’idea mi ronzava in testa. L’adolescenza è un modo di essere riconosciuto da educatori e sociologi, ma negato da famiglia e genitori. […] Anch’io ho avuto una carriera scolastica molto movimentata, ma nei 400 coups non tutto è autobiografico, anche se è tutto vero. Che quelle avventure siano state vissute da me o da un altro non ha importanza, l’essenziale è che sian state vissute.

François Truffaut, intervista di Yvonne Baby, “Le Monde”, 21 aprile 1959,
tr. it. Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema, a cura di Anne Gillain, Gremese, Roma 1990

Con Les 400 coups François Truffaut entra nel cinema francese moderno come nel collegio della nostra infanzia. Ragazzi umiliati di Bernanos. Ragazzi al potere di Vitrac. Ragazzi terribili di Melville-Cocteau. E ragazzi di Vigo, ragazzi di Rossellini, insomma ragazzi di Truffaut, espressione che passerà dopo l’uscita del film nel linguaggio comune. Si dirà presto i ragazzi di Truffaut come si dice i lancieri del Bengala, i guastafeste, i re della mafia, gli assi del volante, o anche per dirla in due parole i drogati del cinema. Nei 400 coups la macchina da presa del regista dei Mistons sarà di nuovo non ad altezza d’uomo, come nel padre Hawks, ma ad altezza di ragazzo. E se si sottintende arroganza, quando si dice altezza, allora Les 400 coups sarà il film più arrogante, più orgoglioso, più testardo, più ostinato, in due parole per finire, il film più libero del mondo. Moralmente parlando. E anche esteticamente. Gli obiettivi della macchina da presa regolati da Decaë ce ne riempiranno gli occhi come quelli del Trapezio della vita. Il découpage sarà vivo e arioso come quello di La stagione del sole. I dialoghi e i gesti mordenti, come in Faccia d’angelo. Il montaggio delicato come quello della Divina. La preziosità farà capolino come in Furia selvaggia. Questi titoli non si susseguono a caso sotto i tasti della mia Japy elettrica. Fanno parte della lista dei dieci migliori film dell’anno 1958 secondo François Truffaut. Affascinante e bella famiglia alla quale Les 400 coups si integrerà alla perfezione. Per riassumerci, che dire? Questo: Les 400 coups sarà un film firmato Franchezza, Rapidità, Arte, Novità, Cinematografo, Originalità, Impertinenza, Serietà, Tragicità, Refrigerio, Ubu-Roi, Fantastique, Ferocia, Amicizia, Universalità, Tenerezza.

Jean-Luc Godard, “Cahiers du Cinéma”, n. 92, febbraio 1959,
tradotto da Tom Milne in Cahiers du Cinéma. The 1950s: Neo-Realism, Hollywood, New Wave,
edito da Jim Hillier, Harvard University Press, Cambridge, Massachusetts 1985

 

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2021 da MK2 in collaborazione con OCS e CNC presso Éclair Classics, a partire dal negativo originale 35mm bianco e nero