LE TOURBILLON DE PARIS

Julien Duvivier

S.: dal romanzo La sarrazine di Germaine Acremant. F.: André Dantan. In.: Léon Bary (Jean Chaluste), Gaston Jacquet (Lord Aberson), Lil Dagover (Amicia Negresti), René Lefèvre (il giornalista), Hubert Daix, Léonce Cargue, Raymond Narlay, Louis Gauthier, Keffler, Stacquet, Louis Melrack, Jane Dollys, Jane Pierson, Gina Barbieri. P.: Films d’Art.
35mm. L.: 2242m. D.: 102′ a 20 f/s bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Se il cinema francese annoverasse tra le sue fila un numero maggiore di registi col talento di Julien Duvivier, non avremmo nulla da invidiare alla concorrenza straniera, e i nostri politici-cineasti non si ridurrebbero a cercare tra decreti e altri rompicapi legislativi il rimedio a una crisi che da mesi ci fa muovere a pietà senza costrutto. (…) Le Tourbillon de Paris possiede in abbondanza tutte le qualità del cosiddetto cinema commerciale. Al tempo stesso, però, è un film d’arte, un esempio di cinema bello e vero. (…) Per realizzare quest’opera capace di toccare in profondità, Duvivier ha saputo impiegare felicemente tutte le risorse della tecnica cinematografica più perfezionata. Contrariamente a molti film che esibiscono senza motivo un folto armamentario di sovrimpressioni, di flou, di montaggi accelerati, qui tutti gli effetti e le ricerche tecniche, giustificate dall’intreccio, vengono al dunque. Alcuni esempi meritano la nostra completa ammirazione, ma sono troppo numerosi per poterli enumerare con completezza. Vogliamo però segnalare le scene al dancing, in cui tre immagini si impressionano contemporaneamente sulla pellicola. Troviamo Lil Dagover che canta in primo piano; nello stesso tempo, davanti ai nostri occhi sfilano le immagini che traducono visivamente la canzone, mentre continuiamo a vedere alcuni scorci del dancing.

Cinémagazine, 1928

Copia proveniente da

Con il permesso di Christian Duvivier
Copia restaurata nel 1982, con didascalie rifatte