LA TERRE

André Antoine

Sog.: dal romanzo omonimo (1887) di Émile Zola. Scen.: André Antoine. F.: Paul Castanet, Léonce Henry Burel, René Gaveau. Ass. regia: Julien Duvivier. Int.: Germaine Rouer (Françoise), Armand Bour (papà Fouan), René Alexandre (Jean), Jean Hervé (Louis ‘Buteau’), Berthe Bovy (la Trouille), Jeanne Briey (Lise), Jeanne Grumbach (‘la Cognette’), René Hiéronimus (‘Nénesse’). Prod.: Société Cinématographique des Auteurs et Gens de Lettres. DCP. D.: 92’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il restauro in 4K è stato realizzato nel 2022 da La Cinémathèque française, in collaborazione con la Cinémathèque Royale de Belgique e il sostegno di Hiventy. Il restauro è stato eseguito a partire da una copia nitrato incompleta conservata alla Cinémathèque Royale de Belgique e dal negativo originale complementare conservato nelle collezioni della Cinémathèque française. La maggior parte delle didascalie è stata compilata a partire dalla sceneggiatura conservata alla Bibliothèque nationale de France. I caratteri tipografici sono stati ricostruiti sulla base di una copia di L’Arlésienne, dello stesso André Antoine.

André Antoine è uno di quei cineasti che hanno contribuito all’evoluzione della grammatica del cinema muto adottando un’impostazione molto particolare, che consiste nel filmare il più possibile dal vero, allontanandosi dai teatri di posa per confrontarsi con la realtà e utilizzando al meglio gli scenari naturali. Il linguaggio cinematografico che Antoine elabora e costruisce durante la sua breve carriera cinematografica offre immagini autentiche e di gran forza. Seguendo le orme del naturalismo e del suo mentore Émile Zola, del quale ammira anche l’impegno sociale, Antoine gira nel 1921 un adattamento di La Terre, romanzo che aveva già messo in scena a teatro. Nelle sue immagini il cineasta filma il trascorrere del tempo e l’alternanza delle stagioni che si riflettono sulla campagna di Romilly-sur-Aigre e la trasformano. In questo modo si sforza di offrire il realismo e la libertà di espressione che lo contraddistinguono. La regia di Antoine illustra le condizioni dei contadini in maniera cruda e violenta, sottolineando l’importanza vitale di quella terra, oggetto di cupidigia e di liti. Ossessionati dal bisogno viscerale di possederla, tutti cercano di impadronirsene al prezzo di molti sacrifici. Le recensioni dell’epoca accolsero favorevolmente il film. Gli attori furono lodati per l’adeguatezza delle loro interpretazioni e Antoine per aver fatto fronte alla sfida di adattare un’opera complessa. Paul de la Borie, nella rivista “La Cinématographie française”, il 3 settembre 1921 scrive che l’adattamento, che pure aveva suscitato la diffidenza del governo, “attesta un tocco, una discrezione, un tatto che va elogiato sopra ogni cosa”.

Arianna Turci, Noémie Jean e Hervé Pichard

 

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