LA FÊTE ESPAGNOLE

Germaine Dulac

Scen.: Louis Delluc. F.: Paul Parguel. Scgf.: Gaston David. Int.: Ève Francis (Soledad), Gaston Modot (il regista), Jean Toulout (Miguélan), Robert Delsol (Juanito), Anna Gay (la vecchia Paguien). Prod.: Louis Nalpas per Les Films Louis Nalpas. 35mm. L.: 171 m (frammento). D.: 8’ a 18f/s

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La Fête espagnole è un film d’atmosfera. Più che sulla trama, l’attenzione si concentra sui luoghi, i paesaggi, i gesti e i volti, che producono le emozioni più contrastanti. È un dipinto vivace e concreto elaborato con tocchi e impressioni. Le rare immagini che restano del film si rivelano tanto più singolari, ipnotiche e poetiche in quanto sono gli unici frammenti di questa tragedia malinconica. Soledad è una donna violentemente passionale e nostalgica che annega la noia nella seduzione. Abbandonandosi sensualmente tra le braccia di Juanito, trascina con indifferenza e disprezzo i suoi due pretendenti in una lotta brutale e funesta.
Del film non resta che un frammento in bianco e nero, senza didascalie, di 171 metri (dei 1671 metri originari), preservato nel 1948 a partire da un frammento di negativo nitrato e stampato nel 1970 a partire dal controtipo preservato. Ad oggi, si tratta dell’unico elemento noto e conservato.

Samantha Leroy

 

Dalla collaborazione Dulac-Delluc è nato un film senza precedenti, un film che non si può descrivere. Bisogna vederlo per capire l’importanza di questa collaborazione e dell’arte musicale del montaggio di Dulac. La sua unità è data dalla molteplicità delle inquadrature, ancora molto semplici e prive di angolazioni ricercate. Si susseguono con rapida cadenza, scorrono senza indugiare. A emozionare è il modo di tornare su certi leitmotiv senza darlo a vedere, di isolare e di circondare i personaggi con una corrida, con un paesaggio, con coppie di ballerini con funzione di contrappunto o a rinforzo dei protagonisti.

Henri Langlois

Copia proveniente da