King Kong

Merian C. Cooper, Ernest B. Schoedsack


 

Tit. It.: “King Kong”; Scen.: James A. Creelman, Ruth Rose Da Un Soggetto Di Merian C. Cooper, Edgar Wallace; F.: Eddie Linden, Vernon Valker, J.O. Taylor; M.: Ted Cheesman; Scgf.: Carroll Clark, Al Herman; Cost.: Walter Plunkett (Non Accr.); Mu.: Max Steiner; Eff. Spec.: Willis H. O’ Brien; Prod. Artistica: Mario Larrinaga, Byron L. Crabbe; Int.: Fay Wray (Ann Darrow), Robert Armstrong (Carl Denham), Bruce Cabot (John Driscoll), Frank Reicher (Capitano Englehorn), Sam Hardy (Charles Weston), Noble Johnson (Capo Indigeno), Steve Clemente (Stregone), James Flavin (Briggs), Victor Wong (Charley, Non Accr.), Paul Porcasi (Socrates, Non Accr.), Merian C. Cooper (Pilota D’aereo, Non Accr.), Ernest B. Schoedsack (Artigliere Nell’aereo, Non Accr.); Prod.: Merian C. Cooper, Ernest B. Schoedsack Per Rko; 35mm. D.: 100’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

E il profeta disse: “E a occhi bassi, l’animale guardò in faccia la bellezza. E si trattenne dall’ucciderla. Da quel giorno, è come se fosse già morto”.

Antico proverbio arabo (inventato da Merian C. Cooper)

 

Non passa giorno senza che Kong venga citato in qualche modo. La sua genesi deve molto alle spedizioni di Grass e Chang, ma non si può sottovalutare il geniale contributo di Willis O’Brien, che rese possibile il sogno di Cooper. “Quelli che lo conoscevano giurano che era lui Kong”, scrisse George Turner, “riconoscibile sullo schermo in ogni suo gesto, in ogni reazione”. Forse è così. Ma quando Cooper stava progettando le sue memorie, mi chiese di aiutarlo a scriverle con lui, e il titolo che aveva scelto era I’m King Kong. Gli chiesi perché avesse creato quella storia, e Cooper rispose: “Per l’eccitazione che mi dava”. E l’idea infatti era stata sua; attribuì il merito a Edgar Wallace, ma Wallace morì nelle prime fasi di produzione. Cooper affidò la scrittura del copione a Ruth Rose, che non aveva mai lavorato su una sceneggiatura cinematografica. “Mettici lo spirito di una vera e propria spedizione alla Cooper-Schoedsack”, disse. La prima immagine che Cooper fece disegnare era quella di una scimmia gigante, in cima a un grattacielo, che combatteva contro aerei da caccia. Douglas Burden, amico di Cooper e produttore di The Silent Enemy, riportò a New York il leggendario varano della giungla dell’isola di Komodo. Cooper, che aveva letto il suo libro, voleva che il film avesse quella stessa presa e decise che la sua scimmia avrebbe avuto nel nome quella stessa K dura di Komodo. L’aspetto del film fu ispirato dalle incisioni di Gustave Doré. Il compositore Max Steiner fornì poi l’ultimo dei grandi contributi alla realizzazione di King Kong, lavorando giorno e notte, fino allo sfinimento. Nel marzo 1933 New York venne battuta da una sensazionale campagna pubblicitaria. Fu un successo incredibile.

Kevin Brownlow

Copia proveniente da