DICK CAVETT SHOW

DCP. D.: 35’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

A questo momento famigerato della storia della televisione si assiste con divertimento misto a imbarazzo. Le interviste di Dick Cavett alle personalità del cinema sono spesso preziose: possono essere informali (con momenti esilaranti in presenza di certi ospiti) ma anche profonde. Il programma ha due anni quando nel 1970 Cavett inaugura un nuovo formato, più lungo, per fare concorrenza agli eventi sportivi sugli altri canali. Il primo episodio del nuovo formato, dove gli intervistati sono i protagonisti di Husbands (Mariti), è disastroso. Tutto quel che può andare storto in un’intervista (compresa l’improbabile evenienza che gli ospiti si tolgano i calzini e si azzuffino rotolandosi sul pavimento) accade.
In apparente stato d’ebbrezza, Falk, Cassavetes e Gazzara si rifiutano di parlare e quando lo fanno si limitano a frasi sconnesse: in sostanza tre figure del Nuovo cinema americano trasformate davanti ai nostri occhi nei Tre Marmittoni. Cavett abbandona lo studio in segno di protesta per farvi ritorno quando il pubblico lo reclama (“Vogliamo Dick!”). I tre ragazzacci si inginocchiano ai suoi piedi fingendo di chiedere scusa, ma cinque secondi dopo riprendono le loro provocazioni con esasperante intensità. Verso la fine si intuisce che è più finzione che ubriachezza molesta. Sta a voi decidere se vedervi un attacco alla vacuità di simili show televisivi o un segno di preoccupante immaturità. (Per altri intervistati in stato di ubriachezza al Cinema Ritrovato 2019, si veda Sterling Hayden in Leuchtturm des Chaos).

Ehsan Khoshbakht

Copia proveniente da