CHRISTIAN WAHNSCHAFFE, TEIL 1: WELTBRAND

Urban Gad

Sog.: dal romanzo Christian Wahnschaffe di Jakob Wassermann. Scen.: Bobby E. Lüthge, Hans Behrendt, Paul Georg, Robert Michel. F.: Max Lutze. Scgf.: Robert A. Dietrich. Int.: Conrad Veidt (Christian Wahnschaffe), Lillebil Christensen (Eva Sorel), Theodor Loos (Amadeus Voß), Fritz Kortner (Iwan Becker), Hermann Vallentin (Cardillac), Helga Molander (Laetitia). Prod.: Terra Film AG. DCP. D.: 79’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Restaurati nel 2018 da Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung con il contributo di Die Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien / Förderverein, Freunde und Förderer des deutschen Filmerbes e.V. presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. La ricostruzione si è basata su una copia colorata con didascalie tedesche in uno stato di estrema degradazione chimica e su una copia bianco e nero duplicata da una copia esportata. Le due copie sono state combinate per creare una versione più completa. I materiali originali provengono da Michael Seeber, Klaus Pertl, Klagenfurter Kinomuseum, Bundesarchiv-Filmarchiv.

Oggi dimenticato, Christian Wahnschaffe fu prodotto tra il 1920 e il 1921 da Terra Film AG e diretto da Urban Gad come monumentale film d’arte in due parti tratto dal romanzo di Jakob Wassermann. Scritto durante gli ultimi anni della Prima guerra mondiale e pubblicato nel 1919, il romanzo narra, anch’esso in due parti, il coinvolgimento del viziato rampollo di un industriale, Christian Wahnschaffe, nella rivoluzione russa del 1905.
La struttura bipartita del romanzo è scandita dalle due eroine, Eva (prima parte) e Ruth (seconda parte). L’adattamento cinematografico alterò la struttura creando con Weltbrand e Die Flucht aus dem goldenen Kerker due interpretazioni indipendenti del romanzo per opera di sceneggiatori e direttori della fotografia diversi, tanto che possono essere considerate e viste come due film distinti.
In Weltbrand Christian Wahnschaffe conosce tramite la sua amante, la ballerina parigina Eva Sorel, il leader del movimento nichilista russo Iwan Becker. Colpito dall’interesse di Becker per i poveri e i deboli, Christian matura simpatie per gli ideali del movimento. Eva, allacciando una relazione con un potente principe russo, rappresenta ora un pericolo per Becker, che le ha affidato i suoi piani rivoluzionari perché li conservasse in un luogo sicuro.
In Die Flucht aus dem goldenen Kerker, mentre attraversa un quartiere povero, Christian Wahnschaffe salva una prostituta dalle botte del fratello pappone. A casa loro incontra Ruth, che si prende cura dei diseredati. Wahnschaffe decide di ispirarsi agli atti caritatevoli di Ruth, brucia tutti i suoi soldi e va a vivere tra i poveri.
Mentre la prima parte è un ampio panorama della società che si snoda lungo varie trame parallele su uno sfondo di lusso e di miseria, la seconda esplora il divario tra bontà e avidità e la ricerca della salvezza da parte del protagonista.

Anke Wilkening

Copia proveniente da