CAUGHT IN A CABARET

Mabel Normand

T. it.: Charlot garzone di caffè; Scen.: Charles Chaplin; F.: Frank D. Willians; Int.: Charles Chaplin (cameriere), Mabel Normand (Mabel), Harry McCoy (l’innamorato), Chester Conklin (cameriere), Edgar Kennedy (proprietario del caffè), Minta Durfee (ballerina), Josef Swickard (il padre), Alice Davenport (la madre); Prod.: Keystone 35mm. L.o.: 600 m. Bn.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La prima, più matura sceneggiatura per un film a due rulli di Chaplin fu un altro compromesso. Chaplin unì la comicità delle torte in faccia della Keystone alla coscienza di classe, in una trama che lasciava spazio all’improvvisazione personale. Pur non vestendo i panni del Vagabondo, il personaggio di Charlie mantiene molte delle sue caratteristiche: un modesto cameriere aspira alla bella vita e pur di raggiungerla non si ferma neanche davanti all’inganno. C’è ancora traccia del personaggio triste e losco del suo primo film, ma con maggiore profondità: Charlie non è più l’imbroglione a caccia di quattrini ad ogni costo, ora è in cerca d’amore.

Denis Gifford, Chaplin, Macmillan, 1974

 

Copia proveniente da

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