CASQUE D’OR

Jacques Becker

Scen.: Jacques Becker, Jacques Companéez. F.: Robert Le Febvre. M.: Marguerite Renoir. Scgf.: Jean d’Eaubonne. Mus.: Georges Van Parys. Int.: Simone Signoret (Maria, ‘Casco d’oro’), Serge Reggiani (Georges Manda), Claude Dauphin (Félix Leca), Raymond Bussières (Raymond), Gaston Modot (Danard), Loleh Bellon (Léonie Danard), Roland Lesaffre (Anatole), William Sabatier (Roland Dupuis), Claude Castaing (Frédo), Dominique Davray (Julie). Prod.: Robert e Raymond Hakim, Michel Safra, per Speva- Films e Paris-Films Productions. DCP. D.: 96’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Quando in Inghilterra scrissi la recensione di Casque d’or, tentai di definire la scintilla che faceva splendere l’opera di Becker, e conclusi che in definitiva si trattava “di una simpatica fascinazione di fatti e di gesti”. Volevo così sottolineare la complicità che esiste tra Becker e ciò che si potrebbe definire ‘il superficiale’; non che sia un regista superficiale, ma per lui il superficiale non è mai fuori luogo. È affascinato dagli oggetti, dalle scenografie, e dal modo in cui rivelano i pensieri, le convinzioni e le emozioni degli uomini e delle donne che li utilizzano. È evidente che un simile talento potrà esercitarsi più facilmente su un soggetto contemporaneo che su uno storico, ed è questo che conferisce a Casque d’or un rilievo particolare fra i successivi film del suo autore.
Si noterà tuttavia che Becker, nonostante il fascino delle scenografie, ha fatto di tutto perché Casque d’or fosse realistico, come mostrano in particolare le sequenze finali altrettanto implacabili, e non meno straordinarie, di quelle del miglior Rossellini (alcune scene di Roma città aperta e l’ultimo episodio di Paisà), ma dotate in più della forza che conferisce loro un assoluto controllo estetico del soggetto.

Lindsay Anderson, Lettre anglaise sur Becker, “Cahiers du cinéma”, n. 28, novembre 1953

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Copia proveniente da

Per concessione di Studio Canal