WOLVES OF KULTUR – Precipice of Death
Scheda Film
Ci vogliono quindici noiosi minuti pieni di gente che legge o scrive o parla al telefono prima che gli infidi stranieri uccidano l’inventore e rubino i piani per costruire la sua patriottica invenzione, un siluro telecomandato. A questo punto entra in scena Alice Grayson (Leah Baird) e comincia l’azione, tutti inseguono tutti, un’auto cade da un ponte, da una botola si precipita direttamente nel sottomondo criminale, barbe e occhiali vengono strappati ai loro possessori e un vecchio cieco diventa un giovane detective. Alice spacca una bottiglia in testa a uno degli aggressori e ne prende a morsi un altro, è a suo agio con pistole e torture e, quando si traveste, è così graziosa con i baffi. “Questa donna è veramente intelligente!” dice uno dei Wolves. Abbiamo appena appreso – solo nell’episodio 8 – il nome del fedele chauffeur di Alice, Jim, e questi viene ucciso. Instancabilmente e ripetutamente (arrivati all’episodio 13 le didascalie diventano leggermente apologetiche) i nostri eroi, ormai una coppia, affrontano il pericolo e lo sfuggono, correndo, arrampicandosi, guidando, in sella a motociclette, a bordo di navi o tram, per boschi, laghi e caverne, su torri, cime e binari. L’ultimo episodio termina con una vasta sparatoria; d’improvviso veniamo sbalzati fuori dal nostro bel kolossal d’inseguimento, sulla scia di Victorin Jasset, e ci ritroviamo dentro uno sgradevole frammento di propaganda a cura della National Rifle Association. Ma niente può sminuire la gloria di questo serial, un vero e proprio kamasutra dei cliffhanger. Alcune delle sue trovate sono mozzafiato e restano insuperate. Non perdetevi quello dell’episodio 6; e se volete imparare da zero l’arte del cliffhanger, l’episodio 8 ve ne svelerà i primi segreti, e da lì potrete proseguire fino alle eccitanti posizioni proposte dagli episodi 11 e 13.
Mariann Lewinsky