WILD IS THE WIND
Tit. it.: “Selvaggio è il vento”; Scen.: Arnold Schulman, dal romanzo “Furia” di Vittorio Nino Novarese; F.: Charles Lang, Jr., Loyal Griggs; M.: Warren Low; Scgf.: Hal Pereira, Tambi Larsen; Mu.: Dimitri Tiomkin; Int.: Anna Magnani (Gioia), Anthony Quinn (Gino), Anthony Franciosa (Bene), Dolores Hart (Angie), Joseph Calleia (Alberto), Lily Valenty (Teresa), James Flavin (commerciante), Dick Ryan (prete); Prod.: Hal B. Wallis per Paramount 35mm. D.: 114’. Bn.
Scheda Film
Gli ultimi film di Cukor, a partire da A Star Is Born, in formato panoramico, si presentano come una serie di tentativi molto diversificati. Raggiunta la perfezione di Born Yesterday e It Should Happen to You, il regista si è trovato a doverla rinnegare ed è andato in cerca della difficoltà, per non correre il rischio della ripetizione e della sclerosi. Ora, dirigere la Magnani, e in aggiunta Quinn e Franciosa, con una sceneggiatura modesta a disposizione, è davvero il vertice dell’esperienza difficile e appassionante. […] La Magnani, invecchiata e sempre più trasandata, è ammirevole. Forse perché le sue difficoltà di adattamento al lavoro di Cukor corrispondevano alle difficoltà di adattamento del suo personaggio. Come Quinn, rimane sobria nelle sequenze più drammatiche, ma diventa esuberante in quelle di minore importanza. Per paura della performance attoriale, Cukor ha così guadagnato in realismo: è noto infatti che ci lasciamo andare maggiormente nei gesti di ogni giorno, quando ad esempio spolveriamo la cucina, che nei momenti in cui è in gioco il nostro destino.
Luc Moullet, in “Cahiers du cinéma”, 91, 1959