Udoli Vcel
[La valle delle api] T. int.: Valley of the Bees. Sog.: Vladimír Körner. Scen.: Vladimír Körner, František Vláčil. F.: František Uldrich. M.: Miroslav Hájek. Scgf.: Jindřich Goetz. Mus.: Zdeněk Liška. Su.: František Fabián. Int.: Petr Čepek (Ondřej di Vlkov), Jan Kačer (Armin von Heide), Věra Galatíková (Lenora), Michal Kožuch (Padre Blasius), Zdeněk Kryzánek (il padre di Ondřej), Josef Somr (Rotgier), Jana Hlaváčková (la ragazza cieca), Jana Hájková (Lenora ragazza), Zdeněk Sedláček (Ondřej ragazzo). Prod.: Filmové studio Barrandov. Pri. pro.: 17 maggio 1968. 35mm. D.: 97’. Col.
Scheda Film
František Vlácˇil potrebbe essere considerato un fenomeno del cinema cecoslovacco degli anni Sessanta, e solitamente è così che viene inquadrato. Essendo più anziano della terza generazione della FAMU (la Scuola di cinema e televisione della Accademia di arti dello spettacolo di Praga) e girando film del tutto originali rispetto al resto della produzione, non apparteneva realmente alla cosiddetta nouvelle vague cecoslovacca. Il suo linguaggio cinematografico si avvicina maggiormente a quello dell’immagine statica e del suono non realistico, più che alla testimonianza diretta del quotidiano e alla poesia della luce e del movimento. Il suo capolavoro Marketa Lazarová è lungo senza essere epico, crudo senza essere realistico, e impiega il simbolismo cristiano e pagano pur restando fondamentalmente laico. La valle delle api è per molti versi simile al film precedente, probabilmente (ma non solo) perché è stato concepito nello stesso periodo e deriva in parte dal suo più spettacolare predecessore. Il film è un esempio della migliore fotografia in bianco e nero degli anni Sessanta. Anche se girato in widescreen anamorfico, non rinuncia a composizioni centrali o estreme. Non sono rare le inquadrature in cui i personaggi guardano direttamente in macchina. Si alternano interni bui ed esterni inondati di luce, campi lunghi e dettagli ravvicinati. A volte le immagini si fanno quasi astratte nel tracciare le forme e le superfici degli oggetti e del corpo umano. Tutto questo, insieme a un impianto sonoro non naturalistico, accentua in modo sorprendente il realismo complessivo del film, che ancora oggi stupisce per la sua interpretazione insolitamente moderna del genere storico. Come Marketa Lazarová, il film è tratto da un romanzo. La valle delle api fu scritto da Vladimír Körner e adattato per lo schermo dallo stesso autore in collaborazione con Vlácˇil. Mentre lo sviluppo e la lavorazione di Marketa Lazarová durarono svariati anni, a detta del regista La valle delle api fu molto semplice da realizzare. Anche se il film verrà sempre messo in ombra dal suo più lungo e monumentale predecessore, può certamente essere considerato uno dei migliori titoli cecoslovacchi degli anni Sessanta, se non del cinema ceco in assoluto.
Anna Batistová