TRENO DI PIACERE

Luciano Doria

S.: dalla commedia Train de plaisir di Hennequin, Mortier, Saint-Albin. Sc.: L. Doria. F.: Anchise Brizzi. In.: Elena Sangro, Alberto Collo, Lydia Quaranta. 35mm. P.: Fert, Roma. L.: 1800m. D.: 83’ a 20 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

L’edizione mostrata è tratta dalla sola copia esistente del film, una copia nitrato imbibita, con didascalie d’epoca italiane.

“Luciano Doria è il nom de plume di Romolo Augusto Gizzi (1881-1961), come ci informa Roberto Chiti nel suo documentatissimo dizionario dei registi italiani del muto. Sappiamo anche che fu uno dei più infaticabili fornitori di soggetti e sceneggiature, se si considera che fra il 1916, anno in cui abbandona la collaborazione ad un quotidiano per dedicarsi interamente al cinema, ed il 1929, ne è stato autore di ben sessanta, una dozzina dei quali diretti personalmente.

Della sua opera però, a noi non è giunto quasi nulla. Treno di piacere, prodotto dalla Fert e distribuito da Pittaluga è tutto quanto oggi ci è dato conoscere di questo prolifico e misterioso personaggio: una piacevole commedia degli equivoci, tratta da una pochade d’oltralpe. La critica dell’epoca non si dimostrò molto generosa nei confronti del film, sul quale probabilmente pesavano gli oltre quarant’anni dalla prima rappresentazione in palcoscenico del lavoro, ma non potè fare a meno di rimarcare la buona volontà e l’impegno degli attori, tesi, come scrisse il recensore della Vita Cinematografica (24 novembre 1924) ‘a dar vita e colore alla impersuasiva vicenda’”.

(Vittorio Martinelli)

 

Copia proveniente da