TONKA SIBENICE

Karel Anton

R.: Karel Anton. Sc.: Benno Vigny, Villy Haas. S.: dalla commedia Die Galgantonidi Egon Erwin Kisch. F.: Edourad Hoesch. In.: Ita Rina, Josef Rovensky, Vera Baranowska, Jack Mylong-Monz Antonie Nedosinska. D.: 87’. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Tonka Sibenice viene da una cinematografia troppo spesso dimenticata, da una città che alla fine degli anni Venti era molto vivace e nella quale si incontravano o passavano registi di tutta Europa. Il film passa per essere il primo sonoro ceco, ma in realtàvenne sonorizzato a Parigi: per la prima produzione sonora ceca si dovrà aspettare ancora qualche tempo. Il regista, Karel Anton, è uno dei tanti cechi che, dopo aver iniziato a lavorare a Praga, partiràper le capitali dell’industria cinematografica (come quella Anny Ondra -in realtà Ondrakova -protagonista di Blackmail); in particolare si ferma a Parigi, agli studi di Joinville, prima di stabilirsi in Germania, diventando Karl Anton, dove gira innumeri film. Questo suo primo sonoro post-sincronizzato) è un film sorprendente, dalle grandi qualità visive e narrative, chiaramente ispirato dal cinema tedesco, sorretto da due interpretazioni straordinarie, quelle di Ita Rina (già in Erotikondi Machaty), la prostituta che accetta di passare l’ultima notte con un condannato a morte, e Josef Rovensky -il condannato -certamente il più grande attore ceco (che passerà più tardi alla regia firmando alcune opere notevoli, compreso Reka, il primo film sonoro girato in Cecoslovacchia), che qui dà una interpretazione eccezionale. Ita Rina, da parte sua, costruisce un personaggio straordinario, guidandolo progressivamente alla rovina e -alla morte, seguendo un destino senza scampo e giàiscritto nelle prime inquadrature, rendendolo credibileal di làdella trama che potrebbe sembrare l’ennesima storia della “ragazza perduta”. Tonka Sibenice, oltre ad essere un film sonoro di una cinematografia “di confine”, èun altro esempio di prodotto ibrido, in cui l’autore puòancora cercare di sperimentare, nonchédi film di grande qualità, al contempo ultimo dei muti e primo dei sonori.“Il primo film sonoro ceco èTonka sibeniceper la regia di Karel Anton, che io ebbi la ventura di vedere a Parigi allo studio delle Ursulines tenuto da Jean Tedesco. Marcel Carné, secondo quanto riferisce Laura, fu colpito dal film che gli rivelò un regista, ma lo giudicòuna opera molto ineguale dove si rinvenivano mescolati il meglio e il peggio. La vicenda era basata su un fatto realmente accaduto a Praga, quello di una donna di vita che aveva consentito di passare una intera nottata con un condannato a morte. Certo il tema si prestava ad uno sviluppo interessante a proposito del dialogo di queste due creature umane situate artificiosamente ai confini della vita e della morte”. Roberto Paolella in Bianco & Nero, n.2-3, 1961).

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