The Younger Generation

Frank Capra

T. it.: La nuova generazione; Sog.: dalla pièce It Is to Laugh di Fannie Hurst; Scen.: Sonya Levien; Dial.: Howard J. Green; F.: Ted Tetzlaff, Ben Reynolds; Mo.: Arthur Roberts; Scgf.: Harrison Wiley; Int.: Jean Hersholt (Julius “Pa” Goldfish), Lina Basquette (Birdie Goldfish), Ricardo Cortez Morris Goldfish), Rosa Rosanova (Tilda “Ma” Goldfish), Rex Lease (Eddy Lesser), Sid Crossley (Butler), Martha Franklin (Mrs. Lesser), Julanne Johnston (Irma Striker), Jack Raymond (Pinsky), Otto Fries (Tradesman), Julie Swayne Gordon (Mrs. Striker); Prod.: Frank Capra; Pri. pro.: 4 marzo 1929 35mm. Bn. D.: 75’ a 24 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Realizzato a cavallo tra il 1928 e il 1929 e distribuito a partire dal 4 marzo, il giorno d’insediamento del presidente Herbert Hoover, La nuova generazione, storia di una famiglia ebrea emigrata a New York, era un film per metà muto e per metà parlato (proprio come Il cantante di jazz). La prima versione del film era interamente muta, ma quando anche la Columbia si fece prendere dalla frenesia del sonoro, diverse sequenze vennero rigirate con più macchine da presa, così da ottenere da ogni angolazione una buona sincronizzazione del suono. La Columbia però non aveva ancora gli strumenti necessari a registrare adeguatamente il sonoro, quindi dovette prenderli in affitto dagli Hollywood Metropolitan Studios di Al Christie (ora Hollywood Center Studios). Il sonoro venne registrato su dischi di cera che venivano poi riprodotti dal vivo nei cinema. Una partitura sinfonica venne aggiunta alle parti prive di dialogo. (…) Alfred Rushford, dopo la prima che si era svolta a marzo nel Colony Theater di New York, scrisse su “Variety” che “il suono quella sera era quanto di peggio si potesse immaginare. Tutto era fuori sincrono. Tra il labiale e il sonoro c’era una differenza di almeno una decina di parole. Le battute drammatiche finivano per suscitare soltanto risate”. Grearson, però, diede tutta la colpa al sistema di riproduzione della sala e non alla qualità della registrazione del film: “Il tono sonoro è eccellente e tutti e cinque i protagonisti principali si sentono bene”. Nonostante tutti i problemi tecnici La nuova generazione (basato sull’opera teatrale It Is to Laugh di Fannie Hurst e sceneggiato da Sonya Levien e Howard J. Green) possiede un impatto emotivo ineguagliato da qualsiasi altro film girato da Capra negli anni Venti. Capra non poteva non identificarsi istintivamente con la storia dell’immigrato ebreo (Ricardo Cortez) che cresce nel ghetto di Delancey Street a New York e arriva a convincersi che per avere successo in America è necessario rinnegare le proprie origini. (…) Per quanto Capra abbia sempre negato la circostanza, le analogie tra questo film e le sue esperienze personali sono numerosissime.

Joseph McBride, Frank Capra: The Catastrophe of Success, Simon & Schuster, New York 1992 (edizione rivista, St Martin’s Griffin, New York 2000)

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