THE THREE MUST-GET-THERES / MAX UND DIE MUSKETIERE / DER KNOCKOUT-HELD
(aiuto-regista: Fred Cavens). S.: dal romanzo di Alexandre Dumas père. Sc.: Max Linder. F.: Max Dupont. In.: Max Linder (Lind’Ertagnan), A.J. Cooks (Luigi XIII), Harry Mann (Buckingham), Clarence Wertz (Athos), Jack Richardson (Aramis), Charles Mezzetti (Porthos), Bull Montana (Richelieu), Jean de Limur (Rochefort), Jobyna Ralston (Costanza Bonacieux). P.: Max Linder Productions. 35mm. L.: 1221m. D.: 53’ a 20 f/s.
Scheda Film
“Il film, la cui lunghezza attuale è di poco più di 1200m, presenta un rullo in meno rispetto alla copia americana originale (la cui lunghezza era di 1608m), ma è difficile dire esattamente dove sia la lacuna, dal momento che, per quanto ne sappiamo fino ad oggi, la versione tedesca è la sola sopravvissuta. L’attuale progetto Lumière per il restauro ha tenuto in considerazione le quattro copie tedesche (nitrato) esistenti, ed è divenuto esso stesso una specie di detective-story”.
(Catherine A. Surowiec (a cura di), The European Film Archives at the Crossroads, Projecto Lumière, Lisbona, 1996)
“Dei tre film realizzati da Max Linder a Hollywood, il migliore è, senza alcun dubbio, The Three Must-Get-Theres, anche se gli altri due presentano gag eccellenti. Si può anche affermare senza timore di smentita, che si tratta del capolavoro di Linder, essendo, materialmente, il suo film più importante. Al repertorio comico abituale vengono qui ad aggiungersi una bizzarria del tutto nuova e un uso davvero burlesco dell’anacronismo, l’elemento comico più difficile da utilizzare. Nel marzo 1922, dopo molte disavventure, Max Linder termina le riprese e dedica tutto il mese di aprile al montaggio. Secondo una moda che già iniziava a diffondersi, organizza, in maggio, una preview al Dome-Theater di Ocean Park, al quale invita tutta Hollywood. I privilegiati spettatori di questa serata riservano a The Three Must-Get-Theres una calorosa accoglienza. Sid Grauman e Bebe Daniels furono fra i più entusiasti. Il giorno dopo, per festeggiare il suo successo, Max Linder diede un grande party al quale parteciparono, fra gli altri, Charlie Chaplin, John Gilbert, Bessie Love e così via. Quattro mesi più tardi, dopo la presentazione del film a New York, Douglas Fairbanks, rapito dall’affettuosa parodia del suo I tre moschettieri, invierà un telegramma a Max Linder (datato 3 settembre) che recita: ‘Il vostro film sta ottenendo un enorme successo a New York. I critici sono entusiasti. Vi invio congratulazioni e amicizia. Douglas Fairbanks’”.
(Charles Ford, Max Linder, Paris, Seghers, 1966)